ilNapolista

Clamoroso stop del Napoli, ko al San Paolo

Clamoroso stop del Napoli battuto al San Paolo (1-3) da una Roma di grande personalità, gestita dalle retrovie da De Rossi, lanciata dalle giocate di Totti, scatenata dagli spunti di Osvaldo e dalla giocate di Lamela. La partita degli azzurri ha avuto forse la sua svolta amara sul gol mancato a porta vuota da Hamsik sullo 0-1. E i primi due gol della Roma sono venuti da errori difensivi del Napoli: di Aronica e De Sanctis sulla prima rete di Lamela, di Campagnaro che dava via libera a Osvaldo sul raddoppio giallorosso.

Il gol di Hamsik a sei minuti dal 90’ ha illuso un po’ tutti. Veniva il terzo gol romanista di Simplicio con deviazione di Cannavaro in porta. Serata storta in tutti i sensi, ma la superiorità anche fisica della Roma è stata netta.

Niente tiki-taka è la novità di Luis Enrique, ma verticalizzazioni e controllo totale del centrocampo. Nella zona centrale il Napoli ha perso la partita. La Roma era sempre in superiorità numerica per l’arretramento profondo di Totti che sfuggiva ad ogni controllo, a Inler soprattutto. De Rossi giostrava senza opposizione (chi doveva marcarlo? Hamsik?). Simplicio e Greco erano prontissimi negli inserimenti. A centrocampo è mancata la solita grinta di Gargano, giù di corda, disorientato.

Luis Enrique si è improvvisamente italianizzato, dimenticando di “copiare” il Barcellona. Tatticamente ha vinto il confronto con Mazzarri. Ha schierato due terzini bloccati (Rosi e Taddei) con due difensori di ruolo al centro (Juan ed Heinze). Su Maggio ha ordinato il raddoppio a Lamela in soccorso a Taddei (in difficoltà sulla velocità dell’azzurro). La Roma ha patito sulla sinistra per la velocità di Zuniga che sfuggiva a Rosi. Però Lavezzi era sempre chiuso: De Rossi in prima battuta, poi usciva Juan a raddoppiare. E al Napoli mancava completamente Cavani, spento. Hamsik dopo un promettente inizio accusava un calo riprendendosi a tratti.

La Roma correva meglio e di più del Napoli. Con Aronica su Osvaldo e Campagnaro su Lamela, esterni larghi e patiti dai due difensori, Cannavaro spesso usciva su Totti se veniva avanti, ma era senza bussola sugli inserimenti dei centrocampisti giallorossi. Insomma la Roma ha azzeccato la partita. Il Napoli è stato generoso, ma confuso. Non è riuscito mai a “capire” il match e l’avversario. Per colmo di sventura, il primo gol della Roma, fulmineo, ha complicato la gara degli azzurri. Lamela rubava palla a Campagnaro, evitava Cannavaro e crossava sotto porta. Il tocco di Aronica davanti a De Sanctis ingannava il portiere che a braccia aperte accompagnava la palla in rete (2’).

Il Napoli si lanciava alla rincorsa, ma era serata-no. Sul cross di Zuniga (saltato sempre Rosi) Hamisk a porta vuota batteva altissimo (24’). Il Napoli riduceva efficacemente il possesso-palla della Roma. Zuniga insisteva a sinistra. A destra Maggio non era preciso sui cross. Cavani vagava senza meta. Si accendeva Lavezzi fino a colpire il palo (33’) dopo un magnifico scambio con Hamsik. Roma superiore, ma Napoli senza la fortuna necessaria per riequilibrare una gara difficile.

Gli spunti offensivi della Roma erano sempre pericolosissimi. Osvaldo sprecava tre magnifiche occasioni. La prima su assist di Simplicio (in ritardo Gargano sul brasiliano): conclusione alta (33’). La seconda su invito di Taddei: pressato da Aronica, Osvaldo concludeva a fil di palo (35’). La terza, infine, su splendido lancio di De Rossi con Campagnaro in ritardo sull’attaccante giallorosso. La Roma suggellava la sua superiorità col palo colto da Lamela (40’). Due conclusioni di Zuniga (41’ e 43’) concludevano il primo tempo. Tiro a giro del colombiano e deviazione in angolo di Stekelenburg. Poi conclusione alta. Gli attacchi del Napoli non arrivavano mai fino in fondo, quelli della Roma facevano ballare la difesa azzurra.

C’era voglia di rimonta nel Napoli in apertura di ripresa. Annullato per fuorigioco un gol a Cavani (48’). E sul cross di Gargano, Lavezzi in scivolata non riusciva a toccare in porta (55’). Il Pocho, a questo punto, usciva per problemi muscolari (56’ Pandev). Il Napoli perdeva l’unico giocatore che avrebbe potuto dissestare la difesa romanista (ma fino a quel punto c’era riuscito poco). La Roma sembrava schiacciarsi nella sua metà campo, ma raddoppiava. Sul cross di Totti, Osvaldo sorprendeva Campagnaro alle spalle infilando De Sanctis da due passi (59’). Kappaò durissimo.

Mazzarri cercava di ritoccare la squadra. Mascara per Gargano (66’) e Dossena per Campagnaro (73’) schierando il Napoli con un 4-4-2. Maggio e Dossena a rinforzare la difesa sugli esterni. A centrocampo Zuniga e Mascara sulle fasce. Inler con Hamsik arretrato sulla linea mediana. Avanti Cavani e Pandev che, dopo tre buone giocate, si afflosciava. Più incisiva la sostituzione di Lamela con Bojan (70’). Il nuovo entrato seminava il panico nella difesa azzurra. Sfondava a destra e Taddei concludeva a fil di palo (74’). Si sprecavano le occasioni-gol per la Roma. Poi Perrotta per Greco (80’).

Intanto, Cavani aveva finalmente due spunti da goleador: un colpo di testa in tuffo neutralizzato da Stekelenburg (71’), un tiro sull’esterno della rete (72’).

Il gol di Hamsik (82’) sembrava rimettere in corsa il Napoli. Sul cross di Dossena, Zuniga recuperava il pallone dopo un rimbalzo contro un difensore e invitava Marekiaro alla conclusione. Hamsik superava De Rossi e insaccava con un diagonale da destra sul secondo angolo. Luis Enrique sostituiva Totti con Viviani (88’) per rinforzare la difesa che si schierava a cinque. Il Napoli non trovava varchi. Un assist di Osvaldo (il migliore della Roma con Totti e De Rossi) favoriva la conclusione di Simplicio dal limite deviata però da Cannavaro (90’). Era l’1-3 ormai irrimediabile anche nei cinque minuti di recupero. Anzi, una incursione di Bojan favoriva al tiro Osvaldo: Cannavaro e Hamsik salvavano sulla linea (95’).

Il Napoli scala molto in classifica, superato dall’Inter e raggiunto da Genoa, Catania e dalla stessa Roma. Quinto gradino, il terzo posto lontano dieci punti.

Mimmo Carratelli

ilnapolista © riproduzione riservata