E in fondo mi perdonerete se scrivo che la notizia, per me, è il ritorno al San Paolo dei fumogeni. Quei cari fumogeni di una volta. Quelli che non ti facevano vedere i primi minuti della partita e ti seccavano la gola fino a farti mancare il respiro. Quelli che in curva dovevi stare con la sciarpa in faccia e nel frattempo sentivi i boati dello stadio che seguiva la partita. Quelli che improvvisamente sbuca Francini e segna al Real Madrid. È stato bello perché sono tornato indietro di vent’anni risentendo quel sapore acre che mi seccava la gola. Con buona pace di chi non li gradisce. Ma per me, come dice Paolo Franchi, fu direttore mio e di Fabrizio, senza fumogeni e senza tamburi non è calcio.
La seconda notizia, in gergo giornalistico la definirei spalla, è la musichetta. Perché io lo so che a Napoli ieri non si parlava d’altro. Non ci vivo, sono arrivato a Napoli centrale alle sei del pomeriggio, ma mi è bastato il viaggio in metropolitana per capire che si andava allo stadio per la musichetta. Lo ammetto, mi sono emozionato nel vedere quel telone pieno di stelle al centro del campo e capire che in fondo a tutti è venuto qualcosa dentro. Anche se, bisogna dirlo, lo stadio non era affatto pieno. Attorno a me, in Nisida, un bel po’ di sediolini erano vuoti. E poi nessuno ammetterà mai che la musichetta è stata parzialmente coperta dall’elicottero. Il pilota sarà stato sicuramente juventino.
Poi c’è la partita, ovviamente. Tante cose sono già state scritte. Il Napoli è un serpente velenoso, quando scatta colpisce e fa male. Prima Hamsik, poi Cavani. Con Lavezzi a ispirare. Una gioia per gli occhi e per il cuore. Certo, qualche appunto da fare ce l’avrei. Secondo me è un problema che il Napoli sappia giocare solo a mille, o al 120 per cento come hanno detto Sky. E lo pensavo ieri durante il primo tempo. Abbiamo speso energie inutili. Un’altra formazione avrebbe addormentato la partita e, come un serpente velenoso appunto, colpito ancora la belva ferita. Però non mi lamento. Che ti vuoi lamentare, del resto. È naturale che il Napoli non abbia il piglio della grande squadra. Almeno non ancora.
Diciamo che è stata la serata dei pizzicotti. Siamo in Champions e abbiamo vinto 2-0. A pensarci, avremmo potuto vincere anche a Manchester. Ma tant’è. Siamo secondi nel girone con quattro punti e, come cantava De Gregori, a raccontarlo oggi non sembra neanche vero.
Massimiliano Gallo
Evviva i fumogeni e abbasso l’elicottero juventino
Massimiliano Gallo
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