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Vedo troppo entusiasmo e mi preoccupo

Ora che finalmente ci siamo confesso che sono un po’ preoccupato. Vedo intorno a noi troppa euforia  e troppo ottimismo. Intendiamoci:  sono uno di quelli che è soddisfatto per l’operato della società in questa sessione estiva di calcio mercato e, guardando anche a ciò che hanno fatto altre squadre,  sono sicuro che possiamo fare una grandissima annata e giocarcela fino alla fine.Pur tuttavia, so bene che chi vince i cosiddetti scudetti estivi e chi vede spasmodiche aspettative intorno ad una squadra rischia poi di deludere. So che il troppo entusiasmo può giocare brutti scherzi e se questo è vero in qualsiasi città del mondo figurarsi in una piazza come Napoli. Ora tocca a noi tifosi fare la nostra parte e dare il nostro contributo. Abbiamo discusso e ci siamo divisi, anche e non solo sul Napolista, su De Laurentiis,  la sua politica e il suo modo di fare, sull’efficacia della campagna acquisti, su Mazzarri, Ruiz, Chavez , Fideleff , Lucarelli, sulle maglie, sulla difesa a tre e sulle potenzialità o meno di questa rosa. Insomma, di tutto e di più. Ma ciò che ha fatto da denominatore comune, è il grande entusiasmo che attraversa in modo trasversale tutta  la tifoseria, frutto della convinzione che il gap con le grandi sia stato notevolmente recuperato. Inizio a temere che questo entusiasmo possa nuocerci e per questo, vorrei rivolgermi a tutti i tifosi, dalle curve alle tribune, dai distinti ai divanisti, vicini e lontani, insomma all’universo mondo di tifosi e malati, per proporre un patto tra di noi, un codice comportamentale ,  per aiutare a mettere  i ragazzi  nelle condizioni migliori per esprimersi al massimo offrendo loro un ambiente e una piazza ideale:
1)      Non deprimersi e far diventare dei brocchi i nostri ragazzi al primo risultato negativo o alla prima partita sbagliata.
2)      All’opposto, non esaltarci e far diventare dei fenomeni i nostri ragazzi ai primi risultati positivi e alle prime esaltanti prestazioni.
3)      Nei 90 minuti più recupero incitarli sempre e comunque anche quando giocano male.
4)      Non rumoreggiare al primo passaggio sbagliato di Gargano.
5)      Non far partire il vaff … al primo tentativo di Cannavaro di fermare l’avversario con il tacco o al primo liscio.
6)      Non far pesare a  Cavani la necessità di riconfermarsi ai livelli dello scorso anno facendolo vivere con l’ “obbligo” di raggiungere quota  30 goal.
7)      Non spazientirsi se il Pocho non passa la palla, sbaglia un goal o non va in doppia cifra.
8)      Non irritarsi se Hamsik scompare per lunghi tratti della partita.
9)      Non sbuffare se i nostri difensori non riescono a impostare il gioco perché questo è il limite tecnico della nostra difesa.
10)   Non urlare dagli spalti al mister : “Mazzarri cambia ….”: sicuramente sa quel che fa meglio di chiunque di noi.
11)   Avere pazienza e sostenere i ragazzi nei momenti e nei periodi di crisi o di flessione che il campionato può riservare.
12)   Se incontriamo  qualcuno dei nostri ragazzi a fare compere con la famiglia evitiamo di assalirli e “soffocarli” con richieste di autografi o foto. Lasciamoli in pace come dei comuni cittadini.
13)   Se incontriamo qualcuno dei nostri ragazzi in orari non consoni ad un atleta , in qualche locale o per strada, in modo educato e gentile invitiamolo, con discrezione, ad andare a letto.
14)   Ma una volta a letto evitiamo di andare sotto casa a incitarli… basta farlo allo stadio.
15)   Evitiamo allo stadio di sparare botti, petardi o bombe-carta. E’ da imbecilli. Innanzitutto perché si può far male qualcuno ma daremo anche l’alibi al Gianpaolo  Tosel  di turno, in Italia e in Europa, di sanzionarci e penalizzarci.
16)   I caffè – Borghetti  compriamoli per berli e non… per lanciarli
17)   Accogliamo al S. Paolo con applausi le tifoserie avversarie. Siamo un popolo dalle grandi tradizioni Civili: dimostriamolo sempre.
18)   In trasferta se ci insultano rispondiamo con civiltà, con la nostra riconosciuta ironia e in modo goliardico  sul modello “Giulietta è ‘na zoccola”.
19)   Della serie “non è vero ma ci credo”  non dimentichiamo mai i nostri strumenti e riti apotropaici perché come si dice dalle nostre parti : “ ‘L’uocchie so’ peggio d’ ‘e scuppettete”.
20)   Fino alla fine della stagione ricordiamoci sempre che non abbiamo l’obbligo di vincere né la Champions né il Tricolore. A voi tutti ulteriori suggerimenti e proposte. A noi tutti buon campionato e Champions.
Peppe Napolitano

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