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Il Napoli continuerà a giocare undici contro undici. Anche senza Ghoulam

L’infortunio al difensore franco-algerino ha dato il via al festival del pessimismo. È un’assenza importante ma la stagione del Napoli non finisce certo con lui

Il Napoli continuerà a giocare undici contro undici. Anche senza Ghoulam
Ghoulam infortunato (Ciambelli)

Il festival dell’incoerenza

Napoli si è risvegliata pessimista.

Dai social e dal web è partita l’ennesima operazione ridimensionamento.

Prima ancora della conferma dell’infortunio di Ghoulam, già giravano commenti autodistruttivi, e la vena poetica di qualcuno aveva confezionato perfino un “se Ghoulam si è rotto il crociato… addio campionato”.

Alla notizia ufficiale della rottura del legamento del terzino azzurro, da molte parti è poi partito un vero e proprio attacco. Con il refrain già noto: rosa corta, campagna acquisti inadeguata, ADL pappone per aver ceduto Ivan Strinic e per non aver acquistato una vera riserva di Ghoulam.

Fino ad immaginare un presidente felice per l’opportunità di dettare a Ghoulam le condizioni per il rinnovo contrattuale.

Se fino a pochi giorni fa si temeva l’addio di Ghoulam, già dato per partente, le indiscrezioni sull’imminente rinnovo dell’algerino avevano sopito le polemiche che avevano accompagnato la vicenda.

Oggi scopriamo invece che il Napoli si sarebbe dovuto cautelare acquistando per quel ruolo un top player da relegare in panchina. Magari prevedendo in anticipo un lungo infortunio del terzino sinistro titolare.

Un autentico folle festival dell’incoerenza.

Si continua a giocare undici contro undici

Per fortuna, fino a prova contraria, il Napoli continuerà a giocare in undici contro undici.

L’assenza di Ghoulam sarà pesante. Le assenze sono sempre pesanti. Ma è impensabile che Maurizio Sarri, questo Maurizio Sarri, si deprima e non trovi a breve la migliore soluzione.

La verità è che il Napoli ha perso contro il Manchester City ANCHE per l’infortunio di Ghoulam.

Non SOLO per l’infortunio di Ghoulam.

Perché la squadra di Sarri, pur sbandando, ha fatto di necessità virtù, colpendo una traversa (senza Ghoulam), arrivando al pareggio (sempre senza Ghoulam), e mancando una clamorosa occasione con Callejon (ancora una volta senza Ghoulam). Sempre contro il Manchester City, aggiungo.

D’altro canto, aver tenuto il campo con autorevolezza per 25 minuti non garantisce che il Napoli lo avrebbe fatto per tutti i novanta minuti. Credo che il pareggio, una volta vista la partita, fosse il miglior risultato raggiungibile.

Purtroppo il City ha dimostrato che certi livelli sono ancora inaccessibili per il Napoli. E per l’intero calcio italiano.

Dal Real Madrid al Manchester City

In ogni caso, ancora una volta gli azzurri sono caduti per mano della squadra più forte d’Europa. Dopo il Chelsea 6 stagioni anni fa, e dopo il Real Madrid della stagione scorsa.

Ma in Champions League non è ancora finita.

Nonostante la qualificazione agli ottavi già acquisita, il Manchester City non è una squadra che rinuncerà in partenza a vincere la sua ultima partita in Ucraina. Quest’anno ha vinto 13 partite sulle 14 giocate nelle due principali competizioni, segnando 47 gol e subendone solo 9 (e ben 3 dal Napoli…). Una vera e propria macchina da guerra.

Resta compito degli azzurri vincere le due ultime partite del girone. Se poi lo Shakhtar sarà abbastanza bravo da uscire imbattuto contro Napoli e Manchester City, tanto di cappello.

A quel punto sarà nostro dovere rivedere alcuni giudizi sulla forza degli ucraini, espressi soprattutto dopo la prima partita del girone.

Non dimentichiamo che in campionato gli azzurri hanno un tesoretto niente male, e persino qualche sbandata potrà essere bene assorbita. E, nonostante le due recenti sconfitte, la Champions League ha mostrato un Napoli dal gioco a tratti entusiasmante.

È abbastanza per affermare che il crollo improvviso, che molti tifosi temono, non arriverà facilmente.

E la rotazione dei calciatori (finora in 15 hanno giocato con una certa continuità, al netto di Milik che si è fermato e di Marko Rog che gioca francamente ancora troppo poco), oltre a dimostrare un certa bontà della rosa, dimostra che Sarri, pur se con una interpretazione molto personale, stia cedendo all’idea che il turnover sia necessario.

Il vero problema, ancora una volta, potrà essere solo quello ambientale.

Una volta di più il popolo tifoso si dovrà stringere intorno a questa squadra meravigliosa.

Insieme si perde, insieme si vincerà.

Sempre per non dimenticare quello “spalla a spalla” che proprio non riusciamo a fare nostro.

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