Sono in tanti i tifosi dopo l’allenamento della mattinata ad attendere gli azzurri. Niente da fare. Il Napoli ha fissato solo pochi momenti prestabiliti: al di fuori nessun contatto, salvo la disponibilità personale di qualche calciatore che si avvicina sotto la tribuna (ieri lo ha fatto De Sanctis). Quindi, un’altra delusione: impossibile avvinarsi all’hotel Rosatti che ospita gli azzurri, lo sbarramento parte già dalla strada principale dove ieri qualche tifoso si è potuto avvicinare a Mazzarri. Al campo ci sono poi transenne che bloccano l’accesso e il pulmino che accompagna i calciatori fila via rapidamente: vetri scuri e finestrini abbassati. E così in tanti ieri hanno fatto sentire tutto il loro malcontento. Fabrizio Durante, napoletano residente a Torino, è in compagnia della moglie brasiliana e del figlioletto Christian: «Ci vorrebbe più rispetto per noi e una migliore organizzazione. Sto qui già da giorni, i calciatori dovevano fermarsi martedì pomeriggio, poi è venuto a piovere: noi ci siamo inzuppati e non si è fermato nessuno. E siamo ancora qui invano». Sisso Bertolino, tifoso storico, viene da Caserta: «Ho fatto 900 chilometri e non posso neanche avvicinarmi un attimo per una foto. I giocatori da vicino non possiamo mai vederli». Claudio Piatti, napoletano, è con il figlioletto di 4 anni, Fabrizio: «Siamo venuti qui in treno e la gioia di un bambino è poter vedere da vicino i calciatori, fare una foto. Se non fosse per la disponibilità di qualcuno come Grava, Lucarelli, De Sanctis, Cannavaro che a fine allenamento si avvicinano, non avremmo nessun contatto». Si lamenta anche un altro gruppo partito da Fuorigrotta: fanno da portavoce Pietro Santaniello e Luciano Filoia. «Seguiamo sempre il Napoli. L’anno scorso a Folgaria non era così, c’era una maggiore apertura e più disponibilità. Adesso è un bunker, abbiamo fatto tanti chilometri per un autografo e non raccogliamo nulla». Giampaolo Bertolino è del Club Napoli Livorno: «Sono da quattro giorni a Dimaro e non sono riuscito a prendere neanche un autografo». Salvatore Giordano da Venezia: «Sono qui per Inler: era nel pulmino non l’ho neanche visto bene. Capisco la delusione soprattutto per chi è venuto da Napoli e ha fatto tanti chilometri inutilmente». Da Reggio Emilia una coppia: Vincenzo Carbone e Carla Esposito con la figlioletta di appena sette mesi: «Non ci hanno fatto avvicinare neanche un attimo, per il nostro amore per il Napoli siamo saliti fin qui con la nostra piccolina». Tra i tanti scontenti almeno un fortunato della mattinata azzurra a Dimaro: il piccolo Niccolà che mostra una maglietta: «L’ho lanciata e me l’hanno firmata Lucarelli, Grava e Santana». Intanto altri tifosi esibiscono lo striscione «Sempre con te, gruppo azzurro»: si consolano con una foto assieme a un vigile urbano. (Roberto Ventre) Il Mattino
Il Napoli nega i calciatori ai tifosi (ecco l’articolo del Mattino sgradito a De Laurentiis)
ilnapolista © riproduzione riservata