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Contro il calcioscommesse il movimento per i diritti dei tifosi

Lo spunto per dire la mia sulle ultime vicende legate alla scoperta “dell’acqua calda nel pallone” mi scatta nel leggere l’ultimo apprezzabile grido di dolore di Guido Trombetti su questo sito. Ebbene caro professore, cari amici napolisti la mia posizione su queste faccende è la stessa da molti anni e come ho rappresentato già in molti post di commento a vari articoli che riprendevano l’argomento “deriva di valori nel pallone”, confermo anche ora che pur di non fare a meno della mia droga settimanale adotto la tecnica delle tre scimmiette, “NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO”.
E VE NE RAPPRESNTO IL MOTIVO:
sono nel calcio da 50 anni, infettato a 6 da mio fratello e quindi aspirante tifoso, dai dieci comincio la non brillantissima carriera di calciatore, per continuarla da istruttore, poi delegato Figc(Federazione gioco calcio regionale) e presidente di scuola calcio dal 1983. Il tutto sempre accompagnato dalla passione per “la materia” e per il Napoli con uno sguardo ed un pezzo di cuore per la squadra della mia città, la Salernitana.
NE HO VISTE DI COTTE E DI CRUDE
E comincio dalla testa del CARROZZONE, da quella locale a quella mondiale, strutturata come vecchi enti statali, sulla logica del mantenimento del potere per il potere, attenta a non adeguarsi alle positività del progresso(vedi ritrosia alle nuove tecnologia), di non munirsi di adeguati mezzi per combattere  “le attenzioni” logiche della malavita ad un piatto così succulento, tranne farsi trovare pronto per le favorevoli trasformazioni legate al business dove si sono attrezzati sempre con celerità.
E  seguendo questa logica è nato un mondo parallelo, formato da quanti hanno potuto “puzzuliare” vicino alla “mugnifica palla”, con un movimento economico mondiale tra i più alti, con apprezzabilissimi benefici di occupazione e opportunità di lavoro e guadagno, non trascurabili viste le attuali difficoltà, ma che comunque hanno nel tempo minato la credibilità della cosa più cara ai veri sostenitori di tutto il movimento, e precisamente “gli appassionati puri”.
E per non farla oltremodo lunga, potrei farvi diecimila esempi per rafforzare i concetti espressi,giustifico il mio “rassegnato atteggiamento”.
Per cambiare le cose ci sarebbe solo una strada, togliere al movimento il sostegno, ed il sostegno chi lo offre? Gli appassionati puri di cui prima, e per farlo quest’ultimi dovrebbero bloccare il flusso di ossigeno, ne sarebbero capaci? Non credo perché in tutto questo CARROZZONE, la parte più importante, quella che mantiene in vita il tutto, quella che “caccia e sord” non ha assolutamente voce in capitolo.
E’ vittima della propria passione, della propria dipendenza settimanale, quotidiana, ed è priva di voce e difesa ed è oltretutto  frammentata per non dire divisa tra essa dalla ragione della propria esistenza, il tifo per la propria squadra.
Fino a quando non nascerà un movimento di difesa dei diritti del tifoso, che metterà il “pepe in ….” ai gestori,  farà paventare loro  l’ipotesi di chiudere i rubinetti, nulla mai cambierà, e si assisterà sempre alle menate di questi giorni, dove su tutti la stampa sensibile alle vendite ed all’audience sta scientificamente trattando la vicenda col trucco dello strillone, dirigenti “scandalizzati” minacciano pene severe (ihihih), calciatori e tecnici si dichiarano sorpresi (ahahah), e investigatori  parlano più fuori che dentro le loro stanze (ohohoh).
Sarebbe superfluo ma preme specificare che ci sono naturalmente le dovute eccezioni .
Come senza voler personalizzare concedetemi di ammettere che il sottoscritto “da addetto ai lavori” ha comunque  beneficiato del sistema che critica, ma nella sua nicchia pallonara non ha avuto mai un atteggiamento rassegnato, creando un piccolo avamposto personale alla deriva dei valori sportivi, e da  tifoso inoltre si sente fortemente danneggiato rispetto all’investimento profuso.
E PERTANTO, NON VEDO NON SENTO, NON PARLO A MENO CHE………
DA QUESTA PULSANTE “FINESTRA SUL PALLONE E DINTORNI” CHE E’ il Napolista VOGLIAMO DARE VITA AD UNA VOCE DI RIBELLIONE AL SISTEMA, SAREI FELICE ED ENTUSIASTA DI FARNE PARTE.

Marcello Giannatiempo

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