Il Napoli sta rinnovando il centrocampo. In arrivo lo svizzero Inler, 27 anni, già quattro campionati in Italia con l’Udinese. Si pensa a Dzemaili (25 anni, macedone), a Wilson Palacio del Tottenham (27 anni, honduregno, fisico molto robusto), al fiorentino Donadel (28 anni). Partirà probabilmente Gargano, è stato ceduto Pazienza. A centrocampo il Napoli cerca più sostanza e qualità abbandonando le generose scorribande di Gargano, il ruba-palloni eccessivamente criticato, e i “compitini” di Pazienza. I nuovi dovrebbero assicurare migliori qualità di palleggio e maggiore inventiva (Inler soprattutto).
Puntello in difesa con Mimmo Criscito di Cercola, 25 anni, esterno mancino sia sulla linea arretrata dei tre, meglio forse sul lato sinistro dei centrocampisti. La valutazione di 12 milioni di euro (sei subito e altri sei al momento del riscatto) non è poca cosa. Criscito è un bel giocatorino. Da lui si aspettava un salto di maturità quando passò alla Juventus. Ha piedi buoni, ma una personalità ancora ridotta. Dice di avere il Napoli nel cuore.
Se i “colpi” vanno a segno, potrà essere un Napoli meno avventuroso e più concreto nel cuore del gioco. Rimane la scelta del secondo attaccante, possibilmente un goleador da doppia cifra. Tramontato l’acquisto del ventiduenne Tim Matavz, il corazziere sloveno, 1,88, del Groningen, si vuole probabilmente un giocatore disposto a fare panchina (Trezeguet, 34 anni, grande opportunista?) dal momento che, con la conferma dei “tre tenori”, rimarrà invariato il 3-4-2-1. Una seconda punta titolare, uomo d’area, in tandem con Cavani, comporterebbe un ballottaggio con qualche azzurro “intoccabile” o addirittura una correzione del modulo tattico (il 4-4-2 non sembra essere nelle corde di Mazzarri).
Un secondo attaccante titolare potrebbe assicurare al Napoli il necessario potenziale offensivo (Cavani ripeterà l’exploit dei 26 gol?) per fare un vero balzo in avanti. La società sta lavorando in silenzio e, pare, con buoni risultati e agganci positivi. Siamo al secondo anno del secondo quinquennio di De Laurentiis che dovrebbe portare alla costruzione del Napoli da scudetto o quasi. Il calciomercato non offre top-player (e non li offre a cifre medie). Ma al Napoli, per essere formazione d’altissima classifica, servirebbe, per un concreto salto “in avanti”, un fuoriclasse che esaltasse il gruppo già omogeneo e affiatato.
Senza almeno un fuoriclasse, più all’attacco che a centrocampo, lo scudetto resta un traguardo lontano. Non è detto che il giocatore-super debba arrivare subito. Ma, fra la prossima stagione e la successiva, il crack, il purosangue, il calciatore che fa veramente la differenza, appare indispensabile. Un Ibrahimovic dei tempi nuovi, un clone di Messi, Giuseppe Rossi, un Di Natale giovane, un nuovo Careca: questi sono crack. Più difficile da trovare in Italia (chi sono?), con grande fortuna può essere pescato all’estero. Sistemati difesa e centrocampo, è con i gol che si vola. Il Napoli di Mazzarri ha evidenziato proprio questa lacuna (escludendo la strepitosa stagione del Matador): molto gioco, molte occasioni, lunghi assedi, ma poca concretezza sotto porta. Non si può continuare a caricare Cavani di eccessiva e unica “responsabilità” per il gol.
MIMMO CARRATELLI