ilNapolista

Scommesse: arrestato Signori e altri giocatori

Sedici persone, tra cui ex giocatori di serie A, calciatori di serie minori ancora in attività e dirigenti di società, sono stati arrestati dalla polizia a conclusione di un’indagine sul calcio scommesse condotta dalla squadra mobile di Cremona e coordinata dal Servizio centrale operativo. Dall’inchiesta è emerso che gli arrestati avrebbero fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. Nei loro confronti la magistratura di Cremona ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove agli arresti domiciliari.

PROVE INCONFUTABILI – I calciatori e gli ex giocatori professionisti arrestati dalla polizia erano parte integrante di una vera e propria “organizzazione criminale” nella quale ognuno aveva specifici compiti e ruoli, il cui obiettivo era quello di manipolare gli incontri a loro vantaggio. Gli indagati, secondo l’indagine, sarebbero anche riusciti a condizionare alcune partite, attraverso accordi verbali e impegni di carattere pecuniario. Nei confronti dei sedici arrestati, sostengono gli investigatori, ci sono prove “importanti ed inconfutabili”. L’indagine, partita sei mesi fa, avrebbe consentito inoltre di individuare la responsabilità dell’organizzazione in un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno proprio a Cremona. Quanto avvenuto in occasione di quell’incontro ha permesso ai poliziotti di allargare l’indagine a diversi soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, grazie ai contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all’estero.

GLI ARRESTATI – Tra gli arrestati vi sono anche titolari di agenzie di scommesse e liberi professionisti, mentre gli indagati sarebbero complessivamente una trentina. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della polizia a Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Nel corso dell’operazione sono state eseguite anche una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, in alcune ricevitorie e presso uno studio di commercialisti che avrebbero consentito di acquisire ulteriori elementi utili alle indagini. C’è anche l’ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, tra le persone arrestate dalla Polizia nell’ambito di un’inchiesta sul calcio scommesse. Lo apprende l’ANSA da fonti qualificate. Per Signori sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari.I provvedimenti di arresto riguarderebbero anche alcuni giocatori di serie B e serie C e anche dirigenti di società di Lega Pro.

INDAGATO ANCHE DONI – C’è anche il capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, tra gli indagati nell’indagine della polizia sul calcio scommesse che ha portato all’arresto di Beppe Signori e altre 15 persone. Lo apprende l’Ansa da fonti qualificate.

DUE ARRESTATI DELL’ASCOLI E UN ALTRO EX – Nell’ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse, la squadra mobile di Ascoli ha arrestato due giocatori dell’Ascoli calcio ed un ex calciatore, attuale collaboratore del Viareggio calcio. In manette sono finiti il difensore dell’Ascoli Vittorio Micolucci e il centrocampista Vincenzo Sommese, oltre a Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio calcio. Sommese, ex capitano dell’Ascoli, era stato messo fuori rosa già lo scorso inverno dalla società bianconera. Micolucci ha invece contribuito fino alla fine del campionato, domenica scorsa, alla salvezza conquistata dall’Ascoli. Entrambi sono stati arrestati ad Ascoli; Parlato, a Grottammare. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa presso la Questura di Ascoli alle 11:45.

REAZIONE ASCOLI – «In ordine ai gravi fatti che hanno portato agli arresti dei calciatori Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, l’Ascoli Calcio 1898 spa comunica di restare in attesa di conoscere le vicende specifiche e gli esiti delle indagini al fine di assumere tutte le conseguenti iniziative». È quanto si legge nel sito ufficiale dell’Ascoli calcio. La società preferisce allo stato non commentare ancora la notizia degli arresti dei due tesserati Micolucci e Sommese. Una linea sposata anche dall’allenatore Fabrizio Castori. «È successo tutto da poco tempo e in questa fase sarebbe inopportuno fare qualsiasi commento su questa notizia. Preferisco non commentarla, nell’attesa di capire meglio la situazione», ha detto all’ANSA

ANCHE BRESSAN ARRESTATO – C’è anche l’ex calciatore Mauro Bressan, 40 anni, tra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta della procura di Cremona sul calcio scommesse. L’ordinanza all’ex centrocampista di Fiorentina, Genoa, Venezia, Foggia, Bari, Cagliari e Como è stata notificata oggi nella sua abitazione di Cernobbio dalla squadra mobile comasca. Bressan ha vinto la coppa Italia del 2001 con la Fiorentina e ha poi concluso la sua carriera in Svizzera.

ALTRI ARRESTATI – La Squadra Mobile di Pescara, guidata da Pier Francesco Muriana, ha eseguito due arresti a seguito dell’inchiesta della procura di Cremona. Si tratta di Massimo Erodiani, di Pescara, proprietario di una tabaccheria a San Giovanni Teatino (Chieti) e gestore per interposta persona di due sale scommesse, una a Pescara e l’altra ad Ancona. Con lui in manette anche il portiere del calcio a cinque Cus Chieti Gianluca Tuccella, impegnato anche come allenatore nelle minori del calcio locale

L’INCHIESTA – Per condizionare i risultati degli incontri sarebbero stati dati anche dei calmanti ai calciatori, in modo che giocassero al di sotto delle loro possibilità. È uno degli aspetti che sarebbe emerso, secondo quanto si apprende, nel corso dell’indagine sul calcio scommesse che ha portato all’arresto di 16 tra ex giocatori, calciatori in attività, dirigenti di società e liberi professionisti. L’episodio si sarebbe verificato alla fine del campionato scorso della Lega Pro e coinvolgerebbe la Cremonese. In occasione di una sfida importante, uno degli indagati avrebbe messo nelle bibite a disposizione dei calciatori prima e durante l’incontro un calmante per ‘addormentarlì e peggiorare le loro prestazioni. Al termine della partita cinque giocatori e un massaggiatore della squadra si sarebbero sentiti male. Da quell’episodio sarebbe scattata l’indagine che ha portato agli arresti di oggi.

LE PAROLE DEL DIRIGENTE DELLA SQUADRA MOBILE – «Le indagini hanno condotto alla scoperta di un contesto molto ampio, le gare sotto indagine riguardano incontri di Serie B e prevalentemente di Lega Pro». È quanto dichiara ad Agipronews Sergio Lo Presti, dirigente della squadra mobile di Cremona, che ha condotto le indagini sulla maxi operazione di Polizia sul calcio-scommesse. Lo Presti conferma come tutto sia partito da una gara della Cremonese, al termine della scorsa stagione di Lega Pro, in cui sarebbero stati somministrati ai giocatori dei calmanti nelle bevande per alterarne le prestazioni sportive.
(corsport.it)

ilnapolista © riproduzione riservata