Ultimi fuochi di stagione per la finale di Coppa Italia fra Inter e Palermo a Roma. Dimenticare Wembley e il Barcellona. Qui è un altro calcio. Tattico e sincopato. Falli e falletti. Precisione dei passaggi approssimativa. Azioni fluide vicine allo zero. Ma siamo all’ultima gara, le energie sono agli sgoccioli.
Gioco al risparmio e rari lampi dell’Inter, match generoso del Palermo. Vince l’Inter (3-1) in contropiede nel segno di Eo’o, due gol, e svolazzo di Milito. E’ il primo trofeo di Leonardo. Ora l’Inter (13 finali di Coppa, sette vittorie) affronterà il Milan a Pechino per la Supercoppa italiana.
Vince la squadra di esperienza superiore che fa l’essenziale (ottima difesa, in evidenza Lucio e Chivu, due salvataggi di Julio Cesar), colpisce col suo campione assoluto (37 gol stagionali di Eto’o), controlla il vantaggio e il match abbassando il ritmo e acciuffando la vittoria in contropiede.
Il Palermo, con un gioco d’attacco troppo lezioso per sfondare il muro interista, paga ancora la sua debolezza difensiva (63 gol incassati in campionato, penultima difesa del torneo). Scoperta la linea arretrata sui due gol di Eto’o (passaggi filtranti di Sneijder), errore di Cassani nella terza rete milanese.
C’è da dire che il Palermo è andato a segno su un calcio d’angolo inesistente. Sul cross di Balzaretti deviato in corner, la palla era già uscita dalla linea di fondo. Il Palermo ha protestato nel finale per un fallo da rigore di Lucio su Pinilla (81’).
L’Inter ha gestito la gara col passo della squadra superiore. Passione e orgoglio animavano il Palermo alla sua terza finale di Coppa Italia (battuto ai rigori dal Bologna nel 1974, battuto ai tempi supplementari dalla Juventus nel 1979). Grande festa sugli spalti, 70mila spettatori, 30mila almeno i tifosi palermitani.
Inter molto attenta e guardinga. Nagatomo al posto dello squalificato Maicon e recupero in extremis di Sneijder. Al Palermo mancano Bacinovic e Bovo, squalificati, assenze pesanti. La squadra siciliana ha due incontristi a metà campo (Migliaccio e Nocerino) che creano poco gioco e, al centro, il 19enne ghanese Acquah risulta troppo acerbo per una gara così importante.
L’Inter è molto raccolta, spinge con Zanetti a destra e tiene Eto’o defilato a sinistra. Non brillano Sneijder e Pastore, i due talenti di metà campo, ma l’olandese con due passaggi filtranti metterà Eto’o due volte davanti a Sirigu e il camerunese non perdonerà.
Pastore e Ilicic, avanzando con scambi stretti, non riescono mai a trovare il varco per la conclusione. All’Inter basta un tiro per andare in vantaggio nel primo tempo. La difesa del Palermo è troppo alta e l’assist lungo di Sneijder per Eto’o a sinistra oltrepassa Munoz e consente al camerunese di infilare Sirigu con un diagonale sul secondo palo (26’). Il Palermo impegna Julio Cesare una sola volta (32’) col tocco finale di Hernandez dopo un’azione confusa.
Nella ripresa, il Palermo conduce costantemente la gara, ma non libera mai un uomo davanti a Julio Cesar. Lucio e Chivu sbrogliano situazioni difficili. Il Palermo attacca, ma non va mai al tiro nello specchio della porta. Delio Rossi impiega Miccoli per Acquah (54’) portando la squadra tutta all’attacco per il pareggio. Ed è di Miccoli la conclusione più pericolosa: gran colpo di testa e salvataggio di Julio Cesar (60’).
Il Palermo è troppo sbilanciato. Attacca in continuazione, ma con poca velocità e non sfonda. Azioni insistite, prevedibili, scambi stretti puntualmente interrotti dagli interisti. Leonardo rafforza il centrocampo con Pandev (61’ per Pazzini).
La superiorità della squadra siciliana non si concretizza e l’Inter va al raddoppio. Azione identica al primo gol. Difesa palermitana alta, lungo passaggio filtrante di Sneijder stavolta a destra dove Eto’o con un altro diagonale fa il 2-0.
La partita di Eto’ è stata strepitosa non solo per la “doppietta”. Il camerunese ha giocato a tutto campo e si è proposto in continuazione. Ha fatto attacco da solo. Giocando largo e cambiando di lato sfuggiva sempre alla marcatura avversaria.
Il Palermo ha continuato ad attaccare, ma l’ultimo passaggio andava sempre a vuoto o per imprecisione o per l’intervento dei difensori interisti.
Pinilla sostituiva Hernandez (77’), Mariga entrava per Thiago Motta (82’). Inter sempre accorta e Palermo sempre avanti. Sul gol di Munoz (88’ angolo di Miccoli, colpo di testa vincente del difensore), la partita si accendeva. Ma erano dell’Inter le conclusioni più pericolose. Gran tiro di Sneijder e paratona di Sirigu (86’), traversa di Eto’o (90’).
Usciva Sneijder per Milito (87’) e Munoz (89’ seconda ammonizione) si faceva espellere. E l’Inter assestava il colpo finale. Pandev sfuggiva a Cassani sulla sinistra e metteva il pallone poco fuori l’area piccola dove Milito di piatto insaccava per il 3-1.
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Thiago Motta (82’ Mariga), Stankovic; Sneijder (87’ Milito); Pazzini (61’ Pandev), Eto’o.
PALERMO (4-3-2-1): Sirigu; Cassani, Munoz (89’ espulso), Goian (24’ Carrozzieri), Balzaretti; Migliaccio, Acquah (54’ Miccoli), Nocerino; Ilicic, Pastore; Hernandez (77’ Pinilla).
ARBITRO: Morganti (Ascoli Piceno).
RETI: 26’ Eto’o, 76’ Eto’o, 88’ Munoz, 92’ Milito.
Albo d’oro.
1922 Vado; 1936 Torino; 1937 Genova; 1938 Juventus; 1939 Ambrosiana-Inter; 1940 Fiorentina; 1941 Venezia; 1942 Juventus; 1943 Torino; 1958 Lazio; 1959 e 1960 Juventus; 1961 Fiorentina; 1962 Napoli; 1963 Atalanta; 1964 Roma; 1965 Juventus; 1966 Fiorentina; 1967 Milan; 1968 Torino; 1969 Roma; 1970 Bologna; 1971 Torino; 1972 e 1973 Milan; 1974 Bologna; 1975 Fiorentina; 1976 Napoli; 1977 Milan; 1978 Inter; 1979 Juventus; 1980 e 1981 Roma; 1982 Inter; 1983 Juventus; 1984 Roma; 1985 Sampdoria; 1986 Roma; 1987 Napoli; 1988 e 1989 Sampdoria; 1990 Juventus; 1991 Roma; 1992 Parma; 1993 Torino; 1994 Sampdoria; 1995 Juventus; 1996 Fiorentina; 1997 Vicenza; 1998 Lazio; 1999 Parma; 2000 Lazio; 2001 Fiorentina; 2002 Parma; 2003 Milan; 2004 Lazio; 2005 e 2006 Inter; 2007 e 2008 Roma; 2009 Lazio; 2010 Inter; 2011 Inter.