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La cronaca di una giornata particolare

NAPOLI -Il finale è stato inaspettato. Come al cinema, quello impegnato però. Che quasi mai riserva titoli di coda scontati. Mazzarri e De Laurentiis, dal divorzio alla clamorosa pace. Tutto in un giorno: da Torino a Roma e da Roma a Napoli. In mattinata nel capoluogo piemontese il patron azzurro insieme con il tesoriere della Filmauro Andrea Chiavelli avevano incontrato Giampiero Gasperini. Prima scelta nel caso in cui il capitolo Mazzarri sarebbe stato chiuso. E tutto sembrava andare in quella direzione. Vivevano da separati in casa da almeno due mesi e l’incontro di ieri pomeriggio a Palazzo Filmauro avrebbe dovuto ratificare il divorzio consensuale.
In quattro alla riunione: Aurelio De Laurentiis, Walter Mazzarri, il ds Bigon e l’uomo dei contratti, Chiavelli. Dalle sedici all’incirca alle venti. Mentre il dg Fassone era impegnato in una riunione di Lega. La notte con la Juventus aveva segnato l’ulteriore rottura tra il patron ed il suo allenatore, avvisato che la storia stava per finire. I musi lunghi dei giocatori, gli sguardi anche un po’ avviliti dei fedelissimi del tecnico, Bigon e Santoro, erano l’esatta fotografia di una situazione che sembrava di insanabile rottura. Poi l’incontro del patron con Giampiero Gasperini (ieri mattina a Torino), un accordo di massima con l’ex genoano che aspettava solo la risoluzione contrattuale tra il Napoli e Mazzarri.
Il colpo di scena: quando città, la tifoseria tutta aspettavano soltanto l’annuncio della separazione (peraltro siti, radio e tv davano la notizia già per ufficiale) il clamoroso finale: Mazzarri e De Laurentiis ancora insieme. Nel segno della continuità. La riunione era stata proficua, il comunicato diffuso dalla società, esplicito: «Dopo due anni di fattiva collaborazione, che ha portato il Napoli in Champions League anticipatamente rispetto ai programmi, il presidente e l’allenatore Mazzarri hanno gettato le basi di una nuova collaborazione per continuare nel programma di costruzione e crescita del secondo quinquennio, che dovrà cogliere quelle trasformazioni in essere ed in fieri nel mondo del calcio, sempre nel rispetto del fair play voluto da Platini» . Una nuova collaborazione, appunto. La scelta migliore nel segno della continuità, evitando in futuro di parlarsi attraverso giornali e tv. Senza rendere pubbliche questioni interne al club. Senza farsi prendere dall’istinto. Vale per Mazzarri che negli ultimi due mesi aveva manifestato a più riprese le perplessità sulla sua permanenza a Napoli, salvo poi rimettersi a disposizione della società così come prevede il contratto. Il confronto è stato aperto, diretto e soprattutto schietto. Due personalità forti, due uomini dalla mentalità vincente che hanno saggiamente deciso di evitare rivoluzioni nell’anno in cui il Napoli aveva raggiunto il traguardo storico della Champions League. Sul tavolo della trattativa ovviamente anche i programmi futuri del club, quelli al quale Mazzarri aveva fatto più volte riferimento. Il rafforzamento di una rosa che pur rispettando i canoni del fair play finanziario dovrà iniziare al meglio l’avventura in Europa. A Mazzarri i meriti di aver raggiunto questo traguardo, con suoi premi previsti dal contratto e anche un adeguamnto contrattuale. Nella giornata del clamoroso colpo di scena anche la squadra aveva seguito col fiato sospeso l’evolversi della situazione. Il gruppo unito e coeso che aveva sostenuto Mazzarri pur rispettando le scelte e le aspettative. Dai sudamericani ai napoletani a tutta la rosa, quella a cui Mazzarri ha dato anima, carattere personalità. Il finale a sorpresa è piaciuto a tutti. Si ricomincia. Senza compromessi.
Monica Scozzafava (Corriere del Mezzogiorno)

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