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De Laurentiis vuole comprare un club satellite

Aurelio De Laurentiis raddoppia. Vorrebbe raddoppiare, incrementare il suo impegno calcistico mirando, però, a un unico scopo: migliorare il Napoli. E allora, l’indiscrezione che continua a trapelare con insistenza ormai da qualche settimana: il presidente azzurro è in cerca di un altro club da rilevare e trasformare poi in una società satellite della casa madre. Casa-Napoli. La ricerca Il progetto di sviluppo, dunque, si arricchisce di un ulteriore particolare di notevole rilevanza: tanti i segreti, certo, ma alcuni elementi sono affiorati dai meandri delle stanze del centro operativo di Roma, chiarendo quanto De Laurentiis (presente domani al fianco degli azzurri a Lecce) voglia consolidarsi nel calcio. Nel mirino, dicevamo, l’idea di acquisire un’altra società: il mercato estero sembra il territorio più adatto e al momento più battuto, con l’Europa punto di riferimento, ma gli uomini del presidente stanno monitorando anche la situazione italiana. E, per la precisione, le serie minori (soprattutto Lega Pro e serie D). Non sarebbe una novità nel panorama calcistico italiano – molteplici i precedenti, con Luciano Gaucci capofila -, ma l’acquisto di una società satellite sarebbe interessante: innanzitutto perché confermerebbe quanto De Laurentiis abbia intenzione di investire nel Napoli e avvalorerebbe la volontà di lanciare il club azzurro nell’orbita internazionale; e poi, perché garantirebbe la possibilità di allevare giovani talenti e, soprattutto, di permettere ai più promettenti di essere testati in campionati di caratura superiore. Il presente De Laurentiis, l’ad Chiavelli e il dg Fassone stanno analizzando la situazione. E nel frattempo proseguono anche lo studio relativo alla realizzazione del centro sportivo dedicato al vivaio: una cittadella che dovrebbe sorgere in un’area contigua a quella dell’attuale centro tecnico di Castelvolturno, dotata di campi, foresteria e ogni altra infrastruttura utile a dare una svolta decisiva al settore giovanile del Napoli. Le riunioni e i vertici societari sono sempre più frequenti, ma ovviamente in questo preciso momento storico ad avere la priorità su tutto è la pianificazione del futuro della prima squadra. E dunque, la risoluzione del caso dell’allenatore. Il maxischermo Parallelamente, la società sta definendo anche la questione dei maxischermi da installare obbligatoriamente al San Paolo, in vista della partecipazione alla prossima edizione Champions League: saranno due e occuperanno lo spazio del terzo anello in due settori (probabilmente una curva e un settore più centrale). Al momento, la società più vicina all’accordo è la Sony.
Fabio Mandarini (Il Mattino)

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