Le pagelle di Napoli-Genoa 1-0
di Luca MaurelliDe Sanctis: 6-. Inoperoso, ma pasticcia su un’uscita di pugno e in un paio di rinvii.
Campagnaro 6: Balla un po’ troppo nel primo tempo, tra Floro Flores e Paloschi, ma non molla mai.
Aronica 7 : Fa guadagnare campo alla squadra e favorisce le incursioni di Dossena, perché non ha paura di avanzare, a differenza del timido Ruiz. Serve l’assist del gol ad Hamsik,
Cannavaro 6: bei recuperi ma anche qualche incertezza al centro dell’area, sulle palle alte.
Dossena: 7,5: il migliore del Napoli, cross di qualità e tanta quantità dal primo all’ultimo minuto. Questo qui ha fatto un gran campionato, forse ne parliamo poco.
Maggio 5: male, moscio e impreciso. Ma anche poco servito sulla corsa, come piace a lui.
Pazienza 5,5 -: è l’unico che prova a ragionare, oltre che a rincorrere, ma di passaggi ne azzecca pochi. E’ in questa zona del campo che l’anno prossimo il Napoli deve fare un salto di qualità, al fosforo. (Yebda 6,5: davvero non si capisce perché Mazzarri lo faccia partire dalla panchina. Non ha i piedi di Inler, ma è lucido e si sente subito).
Gargano 6 – : sgobba e prova a darsi una disciplina nei passaggi, ma nel finale si ricorda di essere Gargano e regala una palla che poteva costarci cara.
Hamsik 7: a un certo punto s’era capito. In quel festival di gol sbagliati, ansia, adrenalina e fango, poteva segnare solo lui, il Freddo. (Mascara, sv)
Lavezzi 5,5: è ormai ostaggio della sindrone di Egidio Calloni. Da 4 per i gol falliti: quando vede la porta si annebbia come un parabrezza in val padana. Da 7 per i guizzi e gli assist, compresa una serpentina tra quattro birilli alla Messi, con consueto schianto frontale alla Fantozzi sui Faraglioni.
Cavani 5,5: ma il gol più facile lo sbaglia lui, di testa, alla Lucarelli pensionato. Spesso cercato in area, invano: era altrove, con la testa e il corpo. Come un qualunque essere umano.
Mazzarri: 6,5. Il Napoli accusa un evidente calo fisico, ma a questo punto c’era da aspettarselo. La forza del tecnico, quella sua paranoia nello schema di attacco basato su fasce e cambi di campo, quando la squadra non ce la fa o gli avversari, come il Genoa, si blindano ai lati, diventa il suo grande limite.
AI TIFOSI, 10: quello striscione che invita chi vuole andare, ad andarsene e ci invita a goderci la splendida stagione è un capolavoro di stile e sostanza.
di Luca Maurelli