Come si sono evolute le abitudini del tifo, del calciomercato e quali sono le correlazioni: negli anni con più acquisti, i risultati peggiori.
Calciomercato e abbonati
Il calcio non è una scienza esatta ma tante volte ritorna un detto eduardiano, il “Non è vero ma ci credo”, che lascia riflettere. In un periodo dell’anno, quello del mercato agostano, noioso e che si regge sempre sui soliti nomi, in cui la maggioranza delle opinioni condivide la scelta del Napoli di non comprare e di mantenere l’ossatura dell’ottimo campionato scorso, rinnovi onerosi compresi, siamo andati a spulciare un po’ di numeri del passato per vedere se l’assioma “compro poco e gioco bene” sia sempre stata valida.
Ebbene questo curioso studio, che va preso per quello che è, fatto per decadi, ci dice che meno giocatori si prendono al mercato e più la squadra va bene in campionato. I risultati sono chiari. Due secondi posti con 5 e 3 acquisti, un quarto posto con 5 nuovi arrivi, un sesto ed un ottavo posto quando si acquistano 7 o 8 calciatori e addirittura retrocessione in B quando gli acquisti sono 12 (più 4 a novembre fanno 16). Insomma, comprare il necessario ha sempre funzionato, le rivoluzioni non servono. E forse lo sa anche mister Sarri.
Abbonati in calo
Abbiamo poi legato questa ricerca al numero degli abbonati ( e alla curiosità ‘estetica’ legata all’oggetto “abbonamento” degli anni scorsi ) per capire come sia cambiata la figura stessa del sottoscrittore di una tessera annuale. Qua, in verità, non servono alchimie perché il dato è abbastanza chiaro ed inconfutabile. Il numero degli abbonati è progressivamente calato e forse oggi non bastano i grandi nomi come nell’era Lauro, Fiore o Ferlaino per portare gente allo stadio. I motivi li conosciamo e meriterebbero un approfondimento a parte.
Basti pensare che l’anno scorso, con una squadra spettacolo, il Napoli ha sfiorato le 10000 tessere. Nell’era dei Zoff e dei Careca ( per non parlare di Savoldi col record di 75000 abbonati nel 1975-76 ), con una squadra già ‘pronta’ per grandi traguardi, quanti abbonati avrebbe fatto il Napoli?
Chiudiamo con una notizia riportata solo pochi giorni fa da quotidiani e televisioni.
Il Tg3 Campania ha tuonato nella pagina dello sport, “La campagna abbonamenti del Napoli va a gonfie vele. Già 1300 tessere vendute”. Avete letto bene, milletrecento, non tredicimila. E’ anche vero che siamo all’inizio ma ci chiediamo: quale può essere la reale proiezione della vendita degli abbonamenti di una squadra che fa sprizzare ottimismo da tutti i pori? La parola ‘scudetto’, ormai svincolata dai vecchi timori legati ad un puro ‘pessimismo cosmico napoletano’ o alla ‘scaramanzia vita mia’, porterà ad un relativo boom delle tessere? Su questo punto, continuiamo ad essere pessimisti. Però, apriamo un dibattito.
1957-58
ACQUISTI :BETELLO (Palermo), BERTUCCO (Verona), DI GIACOMO (Spal), GASPARINI ( Brescia ), NOVELLI (Spal)
ABBONATI : PRIMA DELLA STAGIONE 1963-64 NON SONO DISPONIBILI DATI CERTI
MEDIA SPETTATORI: PRIMA DELLA STAGIONE 1963-64 NON SONO DISPONIBILI DATI CERTI
RISULTATO FINALE : 4° POSTO
Dalla Spal arriva la coppia di attaccanti Di Giacomo detto “‘O berzagliere” e Novelli, un’ala spesso imprendibile che vanno a completare un ottimo trio con il già collaudato Vinicio. Arrivano anche l’apprezzabile mezzala Bertucco, il giovane Gasparini dal Brescia, che giocherà poco, e Betello, un ottimo rincalzo.
Non è stato possibile risalire con certezza al numero degli abbonati poichè prima della stagione 1963-64 non sono disponibili dati certi. D’altronde il Napoli giocava ancora al Collana e lo stadio del Vomero non poteva contenere gli spettatori che poi avrebbero frequentato il San Paolo, inaugurato 18 mesi dopo. L’unico dato a cui possiamo fare riferimento è la famosa gara del 20 aprile 1958 contro la Juve dove le immagini del cine giornale parlano di “metà spettatori fuori del Vomero e metà, 50000, fortunati sulle gradinate”.
Prendiamo queste cifre col beneficio dell’inventario ma resta forte il gesto di Concetto Lo Bello che fece disputare la partita con una marea di gente ai bordi del campo, sulla pista e dietro le porte. Mai vista una cosa simile. Andò tutto bene, non il minimo incidente, anche quando la Juve segnava. Alla fine proprio il neo acquisto Bertucco insaccò il 4 a 3 per il Napoli e fu apoteosi.
L’abbonamento di quella stagione era spartano nella sua semplicità. L’esterno era di cartoncino telato rosso col timbro SIAE e all’interno c’erano scritti a mano il numero della tessera e il nome del possessore sotto la dicitura “Associazione Calcio Napoli”. All’interno ogni singolo biglietto veniva pinzato per permettere l’accesso all’abbonato allo stadio.
1967-68
ACQUISTI : BARISON (Roma), BOSDAVES (Spal), POGLIANA (Novara), STENTI (Vicenza), ZOFF (Mantova)
ABBONATI : 54.977
MEDIA SPETTATORI : 66.541
RISULTATO FINALE : 2° POSTO
Che anno, ragazzi! Arrivano Zoff dopo una trattativa da film col Mantova, Pogliana che metterà radici in azzurro, Stenti che andrà a puntellare la difesa, Barison per dare più peso in attacco e una riserva di lusso come Bosdaves che giocherà poco perchè davanti aveva Altafini, Canè, Orlando e Barison stesso.
Gli abbonati, rispetto al boom fatto con l’arrivo di Sivori ed Altafini di due anni prima, calano un pò ma sono pur sempre 55000 e la media spettatori per ogni partita supera i 66000 sia che si giochi con la Juve che con la Spal.
L’abbonamento di quella stagione riportava sul davanti la curiosa dicitura “Società Sportiva Calcio Napoli S.p. Az.”. Sul fondo, con sfumature azzurre, campeggiava la famosa ‘cartolina’ di Napoli con il golfo ed il pino. Anche qui, all’interno, veniva riportato a mano il nome del possessore della tessera.
1977-78
ACQUISTI : CAPONE (Avellino), FERRARIO, (Varese) MATTOLINI (Fiorentina), MOCELLIN (Padova), PIN (Perugia), RESTELLI (Fiorentina), STANZIONE (Paganese), VALENTE (Sampdoria)
ABBONATI : 49.333
MEDIA SPETTATORI : 61.612
RISULTATO FINALE : 6° POSTO
Il “new deal” voluto da Di Marzio porta ad una bella infornata di giovani con alcuni bravi ed un altro, il diciottenne Moreno Ferrario, destinato a fare la storia del Napoli. Purtroppo non tutto funzionerà al meglio ma tutti, forse tranne Mattolini e Mocellin, diedero un buon contributo alla causa azzurra arrivando in Coppa U.E.F.A..
La media degli abbonati, rispetto a dieci anni prima, è scesa ancora ma parliamo sempre di circa 50000 persone, vale a dire una partita di cartello del giorno d’oggi. Naturale che la media spettatori aumentasse con gli ‘occasionali’, quelli richiamati dalle grandi sfide o da chi aveva preferito non abbonarsi.
L’abbonamento del 1977-78 si distinse per il quadro di Antonio Bertè che raffigurava un centravanti in maglia azzurra che esulta dopo un gol e soprattutto per aver ripetuto, anche se posizionati in maniera diversa, i quattro stemmi delle monarchie che guidarono Napoli e il Sud. C’era lo stemma araldico dei Normanni, quello degli Angioini, quello degli Aragonesi e quello dei Borbone ( con i tre gigli d’oro ). Ferlaino, sudista convinto, invitava gli appassionati ad abbonarsi poichè sapeva che ciò rappresentava una notevole fonte di sostegno. Anche qui all’interno andava riportato a mano il nome di colui che possedeva la tessera.
1987-88
ACQUISTI : CARECA (San Paolo) , FRANCINI (Torino), MIANO (Udinese)
ABBONATI : 65.099
MEDIA SPETTATORI : 73.738
RISULTATO FINALE : 2° POSTO
Pochi acquisti, come oggi. Quando la squadra funziona, ha i suoi automatismi o i suoi fuoriclasse che la fanno girare, è inutile cambiare. Vecchia legge del calcio. Infatti alla squadra che a maggio aveva vinto lo scudetto furono aggiunti solo Careca, preso addirittura ad aprile, la stella nascente Francini e l’ottimo rincalzo Miano, giocatore tecnico ma discontinuo.
Gli abbonati, sull’onda del tricolore conquistato pochi mesi prima, Superarono i 65000 e la media spettatori riempiva il San Paolo come un uovo, la cifra si avvicina alle 74000 anime. Il San Paolo era ancora tutto agibile, prima di Italia ’90.
L’abbonamento di quell’annata si presentava piuttosto semplice ma con un dettaglio importante. In basso a sinistra, infatti, compare lo scudetto conquistato l’anno prima mentre a destra un giocatore azzurro stilizzato si appresta a calciare un pallone. Da non sottovalutare nemmeno la scritta pubblicitaria ‘Buitoni’ per fare un pò di sano marketing.
1997-98
ACQUISTI : BELLUCCI (Venezia), CALDERON (Independiente), CONTE (Piacenza), FACCI (Salernitana), GORETTI (Perugia), PANARELLI (Taranto), PEDROS (Parma), PROTTI (Lazio), PRUNIER (Manchester United), ROSSITTO (Udinese), SERGIO (Udinese), ZAMBONI (Juventus)
SESSIONE DI NOVEMBRE : ALLEGRI (Padova), ASANOVIC (Derby County ), GIANNINI ( Sturm Graz ), STOJAK (Vojvodina)
ABBONATI : 24.800
MEDIA SPETTATORI : 37.600
RISULTATO FINALE : 18° POSTO ( RETROCESSO IN SERIE B )
La campagna acquisti aveva fatto ben sperare con l’ingaggio di Protti e Bellucci in attacco, Goretti e Rossitto a centrocampo ( dei fenomeni nelle loro squadre ), Conte e Zamboni in difesa. Lasciavano perplessi gli arrivi di due mancini, Sergio e Facci, che forse non ne facevano uno buono e l’altra coppia, il grezzo Panarelli dal Taranto e lo ‘sbolognato’ Pedros dal Parma. Forse, però, dovevamo capire da subito come sarebbe andata. Da quando Ferlaino dichiarò di aver preso Prunier per aver visto una foto su “France Football” e Calderon per qualche spezzone di partita alla tv. Quando si cercò di riparare, col mercato di novembre, con la lumaca Allegri, Asanovic ( uno che entrava sempre a 15 minuti dalla fine dalla panchina ), Giannini che aveva quasi appeso le scarpe al chiodo e l’acerbo Stojak, capimmo che la frittata era ormai fatta.
Lo zoccolo duro dei fedelissimi non molla anche se gli scarsi 25000 abbonati sono la metà di un San Paolo almeno decente. La media spettatori sale un pò per le gare contro le grandi e per quelle in cui c’era ancora la flebile speranza di salvarsi.
La tessera di venti anni fa era già più vicina a quelli che sono i tempi moderni, con gli sponsor e molto meno spartana. C’è la “N” stilizzata, che poi diventerà quella odierna, lo slogan “Vivanapoli” creato apposta per la campagna abbonamenti, il main sponsor Polenghi in grande, messo trasversalmente, e quello che chiameremo ‘secondo sponsor’, Record Cucine, scritto in piccolo in basso a sinistra. Non ultimo il ‘baffetto’ della Nike, senza nome, sponsor tecnico della squadra in quell’anno.
2007-08
ACQUISTI : BLASI (Juventus), CONTINI (Parma), DOMIZZI (Sampdoria), GARGANO (Danubio), HAMSIK (Brescia), LAVEZZI (San Lorenzo), ZALAYETA (Juventus)
SESSIONE DI GENNAIO: MANNINI (Brescia), NAVARRO (Argentinos Junior), PAZIENZA (Fiorentina), SANTACROCE (Brescia)
ABBONATI : 23.789
MEDIA SPETTATORI : 43.046
RISULTATO FINALE : 8° POSTO
Una bella annata, non c’è che dire. Tutti hanno sottolineato gli arrivi di Hamsik e Lavezzi ma non sono da sottovalutare nemmeno quelli di Domizzi, Gargano e Zalayeta che offriranno il loro contributo ad un Napoli finalmente europeo. Blasi e Contini risultano modesti comprimari ed oggi non farebbero nemmeno la panchina con Sarri. Alla fine della stagione sarà Intertoto, si sente di nuovo profumo di Europa.
Gli abbonati iniziano il trend calante di questi ultimi anni e sono solo 23789 nonostante l’entusiasmo per il ritorno in Serie A. Più corposa, ovviamente, la media spettatori perchè gli azzurri fanno divertire e le sfide con le grandi del calcio italiano sono sempre sentite. Sfide che mancavano da un pò di anni.
L’abbonamento di quell’anno ha già perso il romanticismo e la poesia del calcio che fu e somiglia sempre più ad una card telefonica. Il cartaceo è ormai scomparso in favore della lettura ottica dei dati impressi sulla scheda. I dettagli non esaltano ed il risultato è abbastanza freddo, sembra di stare al supermercato a pagare la spesa.