Il Pallone d’Oro mondiale non fu mai ritrovato. Gli orologi invece furono restituiti a Diego Maradona, dopo il clamoroso colpo nel caveau di una banca napoletana, grazie all’intervento di un boss della camorra, Salvatore Lo Russo. Il capoclan, da un anno collaboratore di giustizia dopo essere stato in passato anche confidente della polizia, ha raccontato l’episodio in uno degli interrogatori resi nei mesi scorsi al pm Sergio Amato. Ha riferito di aver conosciuto il Pibe negli anni ’80 attraverso un trafficante di droga e un ex capotifoso. E di essersi «attivato» presso le cosche criminali dei Quartieri Spagnoli per aiutarlo a rientrare in possesso degli oggetti di valore trafugati dai banditi. Fra questi c’era anche il Pallone d’Oro assegnato a Maradona come miglior calciatore dei Mondiali del 1986 in Messico, quando l’allora fuoriclasse del Napoli trascinò al titolo l’Argentina. Di quel trofeo però si erano già perse le tracce, sostiene il pentito accreditando la tesi secondo la quale il pallone sarebbe stato fuso poco dopo il colpo. Ipotesi in realtà ritenuta poco credibile dagli esperti anche perché si tratta di un oggetto solo ricoperto d’oro. Andò meglio con gli orologi, spiega ancora Lo Russo, che tornarono nella disponibilità di Maradona grazie all’intervento del boss. Ma nella restituzione, fu consegnato anche un cronografo che non apparteneva al Pibe. Diego se ne accorse, e lo restituì.
(repubblica)
Il boss: Così feci ritrovare i gioielli a Diego Maradona
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