Non facciamoci irritare dal Milan, a sei punti, che stasera gioca a Palermo senza Ibrahimovic e poi avrà il derby ancora senza i tentacoli dello svedese. Al diavolo il Diavolo! Pensiamo ai fatti nostri e guardiamoci le spalle. L’Udinese che sta facendo sfracelli è a tre punti. Il pericolo viene dal nord-est. Teniamo la distanza. Mettiamoci qualche punto in più prima del confronto diretto, il 17 (tiè!) aprile al “San Paolo”.Sognare fa bene, la difesa del terzo posto fa meglio. Siamo al redde rationem e non ci sono più partite facili. Non ci sono solo le squadre che hanno bisogno di punti (salvezza o corsa alle qualificazioni europee) che possono strapparti l’anima. Prendiamo Napoli-Cagliari. Un’altra notturna e i risultati delle altre (non solo Palermo-Milan, ma anche Inter-Lecce, Udinese-Catania e Lazio-Cesena), positivi o negativi che siano stati, potrebbero condizionare il match. Potrebbero condizionare il Napoli. Il Cagliari è beatamente a metà classifica. Apparentemente è un avversario che non salterà alla gola del Napoli. Non ha più Matri, ma è formazione brillante. Fa bel gioco, ha gente svelta, va in campo senza pressioni di classifica. Il Napoli, invece, avrà l’ansia della vittoria perché non può permettersi passi falsi ora che ha conquistato una posizione che vale lo scudetto (a parte il sogno, si capisce). Qui sta il punto. La spensieratezza del Cagliari che non ha niente da perdere e la condizione del Napoli che ha bisogno dei tre punti. Questa di Donadoni (un ex di passaggio) è una squadra che o la va (9 vittorie) o la spacca (7 sconfitte). Una sola volta s’è fermata a metà strada (il pareggio a Bologna). La partita può complicarsi se il Napoli non prende le misure all’avversario (così si dice) e se gli concede campo per il contropiede. Il trucco del Cagliari è che viene avanti in bellezza portando al tiro i centrocampisti. Le legnate prese contro l’Udinese gli solleticheranno un po’ d’orgoglio. Battere il Napoli non gli è necessario, ma gli fa gola senza dannarsene. Il Cagliari difficilmente perde due partite di seguito (gli è capitato una sola volta, cedendo in casa al Milan dopo essere caduto a Cesena). Insomma, bisogna stare all’erta. Mazzarri sta superando se stesso. Ha fatto più punti dell’anno scorso (4) e il campionato non è finito. E’ a quattro lunghezze dal suo record di 60 punti con la Sampdoria, tre anni fa, sesto posto. Ha superato l’impresa che compì con la Reggina (51 punti rimediando a una penalizzazione di 11). Ha ritrovato Lavezzi dopo la squalifica e deve ritrovare Cavani che non segna da un mese. Lavezzi e Hamsik sono tornati al gol a Parma, ma in casa non fanno centro da un bel po’: Marek da tre partite, Lavezzi addirittura da dieci. Il Pocho ha segnato un solo gol al “San Paolo”: la scucchiaiata sotto il naso di Abbiati contro il Milan. Si è esibito meglio in trasferta (5 reti, decisivo a Cagliari e a Brescia, sei punti). Il Napoli deve ritrovare energie a centrocampo per potere comandare la partita. E qui sta forse il problema, nella zona dove il Cagliari si muove molto bene con giocatori vigorosi e spregiudicati. Basta con le chiacchiere. Vale il vecchio detto di Edy Reja: amma vincere! La porta di De Sanctis al “San Paolo” è imbattuta da 1042 minuti (742 in campionato). E’ una buona premessa.
Mimmo Carratelli