Rispetto a quanto avviene in Serie A, il paracadute inglese non prevede distribuzione per meriti storici, ma è una ripartizione equa dei proventi tv.
Non è un’esclusiva solo italiana
Tante polemiche, alcune pure giustificate, in Italia, per il contorto meccanismo del paracadute per i club retrocessi a fine stagione. Eppure, questa istituzione non è un’esclusiva della Serie A. Anche nella ricchissima Premier League esiste una quota destinata ad “aiutare” le squadre che perdono i (favolosi) guadagni derivanti dalla partecipazione al massimo campionato.
Calcio&Finanza ha spiegato come funziona Oltremanica con un interessante approfondimento. Fino al 2016, la retrocessione in Championship comportava il diritto a un contributo quadriennale, mentre il nuovo contratto tv ha portato a rivedere questa durata. Oggi le società ricevono il paracadute per tre anni, che diventano due in caso di retrocessione nell’anno successivo alla promozione.
Com’è organizzato il contenuto
– il primo anno le società incassano il 55% della quota fissa di diritti tv spettante ai club di Premier;
– il secondo anno il 45%;
– infine il terzo anno il 20%.
Se una società che retrocede l’anno successivo alla promozione, la stessa riceverà il 55% la prima stagione e il 45% nella seconda. Precedentemente, invece, le squadre ricevevano il 55% per il primo anno, il 45% nel secondo e il 25% sia nel terzo che nel quarto anno.
I dati riportati in questa tabella sono la traduzione in sterline delle percentuali che abbiamo riportato precedentemente. Questi sono i club retrocessi dal 2014 a oggi (mancano Hull City e Burnley, che in questa stagione hanno disputato la Premier e il Norwich è retrocesso due volte, 2014 e 2016), e mettono insieme il criterio triennale in vigore fino al 2016 e la nuova distribuzione. Che, essendo più favorevole, ha permesso a Newcastle, Norwich ed Aston Villa (le retrocesse della stagione 2015/2016) di incassare una cifra di gran lunga maggiore rispetti ad altri club. I 40,9 milioni di sterline del primo anno da retrocessa saranno incassati, nella prossima stagione, da Hull City, Sunderland e Middlesbrough, appena retrocesse dalla Premier.
Ovviamente, in Inghilterra è praticamente inesistente la dietrologia su squadre che perdono partite in modo da orientare la spartizione. Perché, semplicemente, la spartizione è equa e non prevede alcun merito “storico” come in Italia.
Come funziona per la Serie A
Sotto, riportiamo (senza commento) i parametri che determinano l’assegnazione dei contributi paracadute in Serie A, pari a 60 milioni di euro.
– 25 milioni di euro per squadre che sono da 3 anni in Serie A
– 15 milioni di euro per squadre che sono da 2 anni in Serie A
– 10 milioni di euro per squadre che sono da 1 anno in Serie A
– in caso di quota residuale, questa verrà destinata al club retrocesso con 3 anni di anzianità in Serie A nel caso in cui questo non venga immediatamente promosso