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Ancelotti: Milan-Napoli sfida Cavani-Ibra

Fu un protagonista assoluto di quelle sfide indimenticabili di fine anni ottanta. Carlo Ancelotti, allenatore del Chelsea, lanciato verso l’obiettivo Champions League, ha vissuto da calciatore gli avvincenti duelli tra Milan e Napoli nella corsa scudetto. Il Milan dei campioni, quello di Gullit e Van Basten, girava perché a centrocampo c’era uno come lui, un perfetto ragioniere, bravo a ispirare la manovra e a bloccare gli avversari. Un maestro della doppia fase, la difensiva e l’offensiva, proprio come lo è adesso da allenatore.
Torni indietro con gli anni: duelli scudetto tra Milan e Napoli, qual è il primo ricordo che le viene in mente?
«La vittoria al San Paolo per 3-2, quella del sorpasso in vetta che ci lanciò verso lo scudetto. Una delle più belle emozioni da calciatore, il primo titolo tricolore dell’era berlusconiana».
Come vinceste quella partita, avevate maggiore qualità?
«In quel momento stavamo meglio fisicamente e mentalmente. La qualità l’aveva il Milan, ma l’aveva anche il Napoli. In campo c’era Maradona, il più grande, giocavano Careca, Bagni, De Napoli. Vincemmo perché stavamo meglio, come avviene sempre nel calcio, adesso come allora».
Il duello scudetto Milan-Napoli dopo vent’anni è tornato. Che pensa?
«Per il Napoli è molto importante essere tornato ad alti livelli e per il calcio italiano è un bene riavere il Napoli in lotta per lo scudetto: ce ne era proprio bisogno».
Al «Meazza» il Napoli può farcela?
«Il Napoli è tra le squadre più difficili da affrontare, gioca un calcio dinamico, bello, moderno e può mettere in difficoltà chiunque. Il Milan ha qualità e gioca in casa ma l’intensità nel calcio moderno può fare la differenza. Per sfruttare la qualità bisogna arrivare per primi sui palloni».
Nel Napoli però mancherà Lavezzi. Un problema?
«Quella di Lavezzi è un’assenza pesante, il Napoli gioca molto in velocità, va sulle fasce, le caratteristiche dell’argentino sono importanti per la squadra».
La sua squalifica è stata accompagnata da polemiche, proprio come le sfide di vent’anni fa?
«Fa parte del calcio italiano, sotto questo aspetto non è cambiato niente, le polemiche ci saranno sempre. A queste cose non ho mai pensato, in campo vince sempre la squadra più forte».
Campioni dell’epoca, campioni di adesso. Possibile un confronto?
«Impossibile. Sono due epoche completamente diverse, non si possono fare confronti. Il calcio è completamente cambiato, ora è più dinamico, per quell’epoca c’erano tanti ottimi calciatori nel Milan e nel Napoli, anche adesso ce ne sono tanti da una parte e dall’alta».
Scelga due possibili protagonisti?
«Cavani e Ibrahimovic, sono loro i due simboli di Napoli e Milan. Cavani sta vivendo il suo momento migliore, Ibra negli anni ha dimostrato di sapersi mantenere su alti livelli».
Lei chi allenerebbe?
«Entrambi e potrei anche farli giocare insieme perchè hanno caratteristiche diverse e possono coesistere nella stessa squadra».
Il Napoli ha le stesse chances scudetto del Milan?
«Il Milan è favorito ma il Napoli se la può giocare fino alla fine».
Intanto c’è l’Europa League: avversario difficile il Villarreal?
«Partita difficile, il Villarreal è una squadra forte ed ha tradizione. Però lo 0-0 dell’andata lascia aperto il discorso qualificazione, un gol fuori casa il Napoli è in condizione di farlo».
Roberto Ventre IlMattino.

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