Moggi mi fa “Guarda che hanno mandato Copelli”. A Chievo-Milan l’amico di Meani. “Il Napoli deve stare attento”. Ci sta sicuramente. Forse. Non credo ai complotti. Neanche Moggi ci crede. In Italia un complotto è possibile come un segreto. Se esistesse sarebbe ufficiale da un pezzo. Altro che Wikileaks. In Italia Wikileaks non potrebbe mai esistere. Per mancanza di segreti rimasti tali. Però tolti i complotti tutto il resto esiste. Coincidenze, possibilità, politica, pressioni, amici, nemici. Insomma, stare al mondo. Nel mondo. Reato ? No. Relazioni.
In America si fa alla luce del sole. Si chiama lobbyng proprio per far rima con jogging. Un allenamento costante, quotidiano, pacifico, alla luce del sole, con la musica nelle cuffiette e gli uccellini del primo mattino. Una cosa che fa bene alla salute. Una cosa di sport che ti salva dallo sport, di suo nocivo al divertimento come lo stress e dicono alcuni l’Azione Cattolica.
Non esiste il disegno strategico, non c’è la trama, non c’è neanche il nome dell’assassino. Nel calcio c’è solo l’occasionalità che c’è nella vita. Tutto qui. Dice, l’occasione fa l’uomo ladro. Mica vero. Mica per forza. L’occasione fa l’uomo e basta. L’uomo con la sua storia.
Siamo un popolo di uomini. Qualche santo, troppi poeti. Per nostra fortuna proprio tutti navigatori. Non credo al Grande Vecchio. Credo a un Napoli un po’ stanco, indeciso se essere o esserci, al suo preside furbo, che parla di disegni strategici per non mettere soldi e anzi toglierli ai giocatori. Credo nella retorica del disegno, nella Grande chiacchiera sulle piccole chiacchiere di ogni giorno. Credo che un complotto non esiste ma bisogna inventarlo. Alle assoluzioni mai piene perché l’Uomo nero non deve andare in prigione però deve andare a lavorare e dunque pur dare motivi per essere assunto. Credo a Napoli e Milan, grande spettacolo comunque vada, sia tutto pulito o tutto ingiusto. Credo all’ingiustizia del campo, non credo alla giustizia fuori da esso. Una giustizia sportiva che vuol essere tutto, sostanza, condanna, ed invece è niente perché non vuol essere forma ma tutto che però ci ha un fratello. Il contrario. Non credo ai Grandi scandali, credo alle grandi polemiche, non credo ai cancri del calcio italiano, credo ai tormentoni. Crederò a Morganti se ancora lo vedo. Anche se lo vedo a Milano. Non credo al grande Vecchio. Non in Italia. Questione di posti. Grandi, qualcuno. Vecchi, quanti ne vuoi. Una telefonata allunga la vita, il sogno, il primo posto. Ma non altera nulla. La telefonata allunga la vita, non te la cambia. Le cose che cambiano la vita sono troppe, tutte non intercettabili. De Laurentiis chiami tranquillo. Di Grande Vecchio c’è solo Dio. De Laurentiis si limiti ad entrare in Chiesa. Tertulliano per non entrarci ebbe a pentirsene “perché solo Dio è realmente tutto santo. Noi invece abbiamo sempre bisogno del perdono”. Gli uomini telefonando l’anima non la vendono. Gli uomini, per definizione, l’anima la raccomandano.
di Vincenzo Ricchiuti
Lo spettacolo di Milan e Napoli senza dietrologie
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