Seconda serata di Sanremo. Scatta lo zapping per vedere se in tv c’è qualcosa di meglio da vedere. Non che disdegni il festival canoro, ma Sanremo è Sanremo solo perché ti sintonizzi nei primi dieci minuti per capire cosa c’è di nuovo e poi qualche minuto ogni mezzora. Fai capolino, capisci che aria tira e poi cambi nuovamente se non c’è qualcosa che ti interessa veramente. Il telecomando si ferma sul canale 227 del Bouquet Sky: Rai Sport Sat, che prima era Rai Sat Sport e poi l’hanno cambiato, non so perché, ma poco importa. Mi imbatto in Milan-Napoli, campionato 1989/90, quello del secondo scudetto. Ha da poco segnato Massaro ed io che non ricordo il risultato di quella partita (ho rimosso psicologicamente tutte le sconfitte del Napoli) penso: ma come, se è l’anno dello scudetto, possibile che stiamo perdendo a Milano? La Rai comincia a fare la guerra psicologica? Poi segneranno Maldini e Van Basten, gol che non vedrò. Però ogni azione, ogni attacco del Napoli diventa un’adrenalina come se fosse una partita di campionato di oggi. Latte nelle ginocchia quando vedo Rijkaard sbagliare un gol da due passi come quello di Eto’o a Torino. Comunque
metterei la firma perché anche oggi finisse così quell’annata: perdere 3-0 a Milano e poi…
Quello che più mi colpisce, però, sono le botte che si danno in campo. C’è un fallo di Colombo su Maradona, da dietro a centrocampo. Roba che oggi scatenerebbe risse furibonde. Il biondo si scusa, Diego di alza, accetta la mano dell’avversario e si prosegue. Agnolin nemmeno ammonisce. Oggi si urlerebbe per il rosso. Ma anche dall’altro fronte quanti calci prendono Van Basten ed Evani. Alemao entra anche a forbice. Pacche sulle spalle tra il brasiliano e il milanista e si ricomincia. Altro calcio? Altra signorilità. Non lo so. Ma certo che si davano tante di quelle botte che oggi la partita sarebbe sospesa per eccesso di sputi.
Paolo Carafa
Quante botte tra Milan e Napoli, ma niente sputi
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