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I portieri gente che non ragiona coi piedi

Bella uscita questa di De Sanctis, l’unico che ha avuto il coraggio di dire ciò che tutti pensano:  a Verona abbiamo perso un’occasione d’oro.
Non penso allo scudetto. Quello si capirà solo a fine aprile se potremo giocarcelo, ma piuttosto a mettere fieno in cascina per la Champions League. Anche un solo punto in più in classifica sarebbe stato molto importante.
De Sanctis mi piace. E’ uno che dice sempre quello che pensa e già nel 2008 raccontava che gli sarebbe piaciuto venire a Napoli. Poi non è affetto da “banalite” quella strana malattia che fa delle dichiarazioni dei giocatori l’ovvio assoluto.
Gente che non ragiona con i piedi, i portieri. E non mettono le mani avanti. Prendiamone un altro, Buffon. E’ un numero uno, un senatore della Juventus che quando parla ha sempre qualcosa da dire. E ancora nella storia Albertosi, Zoff, Tacconi, Zenga, Marchegiani, Peruzzi, Julio Cesar e sicuramente ne dimenticherò tanti alti. Mi sono sempre chiesto perché i portieri fossero un po’ più intelligenti degli altri, o almeno dessero quest’apparenza. Forse perché maturano più tardi rispetto ai loro compagni. Forse perché c’è meno concorrenza e quindi più continuità del gioco, forse perché sono pazzi perché mettono la testa dove gli altri non hanno il coraggio di mettere i piedi.
Paleari dice: “Il portiere di calcio è un uomo solo, vulnerabile, privo di alibi e quindi soggetto a critiche”. Forse per questo è più forte degli altri, almeno mentalmente.
Paolo Carafa

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