Gli azzurri hanno corso, hanno sofferto, hanno lottato contro tutto e tutti. C’era di fronte l’Inter dei tituli nazionali e internazionali e se ne sono andati contenti si, ma anche frastornati. Dalla ripresa in poi l’undici di Leonardo non ci ha capito più nulla. Forse in cuor loro pensavano: «Tra un po’ la smettono e ricominciamo a giocare noi». E invece partivano Maggio, Zuniga, Campagnaro & friends a tutta birra: schegge impazzite, trottole inafferrabili, levrieri in un cinodromo. Di una serata amara per l’ingiusto risultato resta negli occhi una delle migliori prestazioni stagionali degli azzurri. Tiro di Cambiasso a parte (e fenomenale deviazione di un De Sanctis mondiale) l’Inter non ha mai dato ambasce alla difesa partenopea. Per contro i ragazzi di Mazzarri hanno creato un’infinità di situazioni pericolose. A Lavezzi, forse, più del presuntuoso e lezioso modo di calciare il rigore (senza un filo di rincorsa manco fosse Beppe Signori) va rimproverata maggiormente l’assenza di cattiveria a ridosso della porta. Al Pocho gliene ho dette tante e tante: neppure Di Pietro con Berlusconi sarebbe stato capace di tanto livore. Forse proprio in una serata come questa il Napoli porta a casa un certificato timbrato e vidimato inappellabile di essere diventata a tutti gli effetti una grande del calcio italiano. Prestazione sul campo a parte, la convinzione che adesso facciamo davvero paura, è da ricercare anche nelle assurde dichiarazioni post partita di Leonardo.
Adesso mi viene soltanto da fare una richiesta: caro Aurelio, sii generoso, dai lo stesso alla squadra il premio partita previsto per il passaggio del turno. Non sarebbe un regalo, ma una conquista che questi splendidi ragazzi hanno ottenuto sul campo. Del resto se ci fosse stato un arbitro più decente probabilmente avresti dovuto staccarlo lo stesso l’assegno. Premio partita a tutti, caro De Laurentiis. Anche a Lavezzi? Fate vobis.. io per prudenza sospendo il giudizio..
Bravi ragazzi, Aurelio, paga il premio partita
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