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Lotito taglia peni e aquile: «Ho licenziato anche il chirurgo di Bernabé, Olympia non volerà più»

Dopo il falconiere (Mussoliniano) fresco di protesi, Lotito silura anche il medico che l’ha operato: “Io sono uno che tutte le domeniche va a messa, non può comportarsi così”

Lotito taglia peni e aquile: «Ho licenziato anche il chirurgo di Bernabé, Olympia non volerà più»
Db Auronzo di Cadore (Bl) 23/07/2021 - amichevole / Lazio-Triestina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Olimpia

Attorno alla Lazio, anzi dentro, nelle parti più intime della società, si sta consumando uno psicodramma: “Olympia non volerà più”, dice Claudio Lotito visibilmente non-commosso ai giornalisti della Camera che – giustamente – chiedono conto al presidente biancoceleste nonché Senatore di Forza Italia del fattaccio brutto del falconiere licenziato per eccesso di pene.

Nelle puntate precedenti: Juan Bernabé, l’uomo che fa volare l’aquila ufficiale della Lazio all’Olimpico, è stato licenziato in tronco perché s’è sottoposto ad un intervento di protesi peniena, e poi ha pensato bene di pubblicare sui social, con malcelato orgoglio, il risultato dell’operazione. Il club ha fatto tanto di nota ufficiale, per rendere tutto ancor più grottesco (non per niente all’estero ci stanno prendendo per i fondelli, a noi italiani. Ci meritiamo tutto).

Oggi però Lotito è andato oltre: ha silurato anche anche il chirurgo urologo-andrologo Gabriele Antonini, che pure era alle dipendenze del club. “Sono stato più veloce della luce” a licenziarli, ha detto Lotito alla Camera.“Il contratto prevede che laddove c’è un codice etico ti ci devi attenere, se lo violi c’è la rescissione immediata del contratto e paghi i danni che hai procurato. Agiremo nelle sedi preposte”.

Insomma ha preso due uccelli con una fava, mettiamola così. In termini aeroportuali si chiama “bird strike”.

Va aggiunto, a compendio, che il suddetto falconiere nel 2021 era finito al centro di un altro scandalo: lo avevano immortalato che faceva il saluto romano alla tifoseria laziale, si era detto fedele elettore di Vox, in Spagna. Era stato sospeso. In quel caso Lotito era stato più magnanimo e l’aveva reintegrato: “Non può pagare in eterno”, aveva detto.

L’apologia di fascismo va bene, ma un pene nuovo in bella evidenza no. Quando è troppo è troppo.

E Olympia? Che fine fa ora la povera Olympia? “Olympia non volerà più, perché era legata a quella persona. Ci cercheremo un’altra aquila. Vedremo, dobbiamo trovare le soluzioni per sostituirla. Non è un gioco, ha un costo”, dice Lotito, rapace.

“Io predico i valori, io mando l’aquila per creare entusiasmo e passione nei bambini e poi la persona che governa l’aquila ha quel comportamento di scadimento morale… Hanno infranto il codice etico previsto nel contratto con la Lazio- aggiunge- pagheranno i danni”.

Bernabè, racconta all’Agenzia Dire, “cercava il mio intervento per sanare questa cosa, ma è insanabile. Uno che fa una cosa del genere non è in grado di recepire quello che uno gli dice. Mi hanno chiamato dalla comunicazione della Lazio dicendomi che c’era questo problema, non parliamo poi delle interviste rilasciate che hanno aggravato ancora di più la situazione…”.

Il falconiere ieri è infatti tornato a esprimere la sua ammirazione per Mussolini. “Io faccio le valutazioni dal punto di vista professionale, cerco di vedere i comportamenti. Al di là di alcuni atteggiamenti un po’ eccessivi dal punto di vista dell’esteriorità, quando tu vai a intaccare i principi per i quali mi batto da vent’anni che faccio il presidente… Io sono uno che tutte le domeniche va a messa- insiste il senatore di Forza Italia- sono 67 anni che non ho saltato una messa, ho un comportamento irreprensibile sotto tutti i punti di vista, faccio le battaglie di cambiamento e moralizzazione e tu ti comporti in quella maniera?”.

“Questo stava con noi da 15 anni, io nel giro di un’ora l’ho sollevato dall’incarico perché non guardo in faccia a nessuno. L’ho licenziato in tronco, in considerazione del fatto che lui ha violato il codice etico della Lazio che prevede dei comportamenti all’insegna dei valori autentici dello sport. La Lazio è una società quotata con delle procedure che devono essere rispettate”.

Prima che lo riportino in aula per votare, i giornalisti gli chiedono maliziosi se è infastidito dagli sfottò dalle battute dei tifosi di tutta Italia, romanisti in particolare, sugli uccelli… “Si vede che sono abituati a usarli in modo diverso…”, risponde, e se ne va sorridendo.

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