A Radio Serie A: «Da napoletano stare lontano e vincere uno scudetto è un orgoglio ancora più grande perché sei sul tetto e quella è una cosa importante»
Lorenzo Insigne ha rilasciato un’intervista a Radio Serie A. Oggi è uscita un’anticipazione, domattina l’intervista integrale.
Le parole dell’ex capitano del Napoli in un video:
«La gente non ci crede, dicono che io sia invidioso per lo scudetto del Napoli ma non è così. Sono il primo tifoso e sarò sempre il primo tifoso del Napoli. L’ho vissuto da lontano, dispiace che non fossi qui per festeggiare, però con i miei figli e la mia famiglia abbiamo festeggiato da lontano. Da napoletano stare lontano e vincere uno scudetto è un orgoglio ancora più grande perché sei sul tetto e quella è una cosa importante».
Insigne: «Solo nella Nazionale italiana viene escluso chi gioca lontano» (14 novembre)
L’ex Napoli Lorenzo Insigne ha parlato della Nazionale italiana che questa sera affronterà il Belgio in Nations League. La sua intervista a Repubblica.
«Sembra ieri. Dopo il mio gol ci convincemmo di poter arrivare fino in fondo, eravamo uniti».
L’Italia campione d’Europa è stato un lampo nel buio: perché?
«I due Mondiali saltati sono una ferita, anche nella mia carriera. Sono grato a Prandelli di avermi portato in Brasile, ma ero un ragazzino. Con Ventura e Mancini fallimmo, ma soprattutto con quest’ultimo mi ha fatto male. Una spiegazione non riuscimmo a darcela».
Che succede secondo lei al calcio italiano?
«Sento parlare di crisi dei talenti e magari qualcosa di vero c’è. Ma la storia dice altro: i campioni in Italia sono sempre nati, bisogna solo aiutarli di più a emergere come accade all’estero. I club devono investirci, gli allenatori dar loro fiducia, pure per la Nazionale. Spalletti sta aprendo ai giovani le porte e i risultati si iniziano a vedere».