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Al Khelaifi: «La Superlega non è mai esistita, se non nella testa di pochi illusi»

A Marca. Su Mbappé glissa: «Auguro il meglio a Kylian e a tutti coloro che hanno giocato per il nostro grande club»

Al Khelaifi: «La Superlega non è mai esistita, se non nella testa di pochi illusi»
Paris Saint-Germain chairman Nasser khelaifi looks on ahead of the Riyadh Season Cup football match between the Riyadh All-Stars and Paris Saint-Germain at the King Fahd Stadium in Riyadh on January 19, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Nasser Al Khelaifi si trova a Doha da dove poi partirà per assistere al Gran Premio di Formula 1. Allo stesso tempo però è impegnato come organizzatore di un torneo Premier Padel VIP. Il presidente del Psg (e anche dell’Eca) ha concesso un’intervista a Marca.

Al Khelaifi: «Auguro il meglio a Kylian»

Pensi ancora che per il Psg sia meglio puntare sui giovani talenti che sulle stelle?
«Sì, la nuova superstar del Paris Saint-Germain è la squadra, ma abbiamo anche tante stelle. Ciò che è diverso oggi è che abbiamo un forte collettivo in campo e un’istituzione forte e comprensiva fuori dal campo. Pensiamo anche a breve, medio e lungo termine e non ci limitiamo a guardarci davanti al naso e a reagire in modo impulsivo ed emotivo a tutto. Avere una squadra giovane, costruire un’identità. Ovviamente vogliamo vincere ogni partita, vogliamo sicuramente competere in ogni competizione. Ma con pazienza e perseveranza: evoluzione, non rivoluzione settimanale, come continuo a dire».

Strenuo oppositore della Superlega, Al Khelaifi è convinto della sua non-esistenza:

«No, non esiste. In realtà non è mai esistita, se non nella testa di pochi illusi. E ora, con il nuovo format delle tre competizioni maschili Uefa e la rinnovata Coppa del Mondo per club Fifa, è ancora meno impossibile. Nessuno lo sosterrà: né i tifosi, né i giocatori, né i media, né i governi, né i club… Sapete che solo due club lo sostengono; Spero che un giorno si renderanno conto del loro errore di giudizio e ritorneranno nella famiglia europea».

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Il Mondiale per Club è così importante per il mantenimento del calcio?

«Ci sono state alcune critiche al torneo, ma ora è il momento di smettere di lanciare sassi ed essere positivi e costruttivi. Si sta festeggiando e sarà fantastico. Ero a Miami questa settimana e potevi sentire l’emozione: stiamo portando il calcio in uno dei mercati più importanti dello sport. Il torneo porterà enormi entrate anche ai club partecipanti e non partecipanti, il che contribuirà all’ecosistema calcistico. Renderà il calcio più globale, non solo europeo. E non significherà un aumento significativo del carico di lavoro dei giocatori, visto che si gioca solo ogni quattro anni e per un numero ristretto di club. Ciò che aumenta il carico di lavoro dei giocatori sono i campionati nazionali a 20 squadre, le due coppe nazionali, le amichevoli e le partite di esibizione, e il fatto che gli allenatori non effettuano la rotazione delle rose».

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Su Mbappé, Al Khelaifi dice:

«Come ho sempre detto, auguro il meglio a Kylian e a tutti coloro che hanno giocato per il nostro grande club».

Un parere sulle critiche ricevute da Luis Enrique:

«L’anno scorso abbiamo raggiunto la terza semifinale di Champions League in cinque anni. Abbiamo vinto tutti gli altri trofei. Abbiamo trasformato la nostra strategia e la nostra forza lavoro. Siamo in testa alla classifica e quest’estate parteciperemo alla Coppa del mondo per club Fifa. È vero che alcuni risultati non ci sono arrivati ​​in questa stagione di Champions League, ma quando le cose si fanno difficili dobbiamo restare uniti e sostenere la squadra, ed è quello che fanno i nostri tifosi, anche se alcuni media non lo fanno. Abbiamo un allenatore fantastico, Luis Enrique. Abbiamo un grande consigliere sportivo, Luis Campos. Come club supportiamo pienamente tutti i giocatori e lo staff tecnico. Le nostre basi sono solide e le nostre ambizioni non sono cambiate affatto».

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