Al CorSera: «Ho la capacità e la serenità di andare a testa alta e la coscienza a posto. Del Piero? In Figc ci vuole qualcuno che ti candidi. E vale anche per lui»
Gabriele Gravina, attuale presidente della Figc, ha scelto di rilasciate un’intervista al Corriere della Sera per annunciare la sua ricandidatura alla presidenza della federazione. «Mi ricandido». “Due sole parole, semplici e dirette, dopo una lunga riflessione. «Non è stata una decisione facile, ma molto ponderata»“. Il 3 febbraio l’Assemblea elettiva della Figc.
Gravina: « Del Piero? In Figc ci vuole qualcuno che ti candidi. E vale anche per lui»
Il presidente Figc Gravina spiega la sua scelta:
«Certe forme di aggressione che ho ricevuto nelle ultime settimane, e che non hanno precedenti in un Paese civile come l’Italia, non mi hanno impedito di andare avanti. Si è fatto di tutto per indurmi a non candidarmi. Ma non mi conoscono. Ho la capacità e la serenità di andare a testa alta e la coscienza a posto. Non ho commesso nessun reato. Sono rispettoso delle leggi e sono pronto a sottomettermi al giudizio della giustizia italiana. Però è inaudito tutto quello che mi sta accadendo. La Procura di Perugia, il Gip e il Riesame di Roma certificano che sono stato vittima di attività di dossieraggio illecita portata avanti da personaggi che hanno malanimo verso di me. Nonostante questo, si è imbastito un processo mediatico che mi lascia molto perplesso».
“C’è un’inchiesta penale aperta: non è il momento migliore per candidarsi”.
«Ci ho pensato. Il pm per due volte ha fatto richiesta di sequestro dei beni e per due volte è stata rigettata. Sono uscito indenne sul piano giudiziario, eppure sono stato infangato».
“L’inchiesta non è chiusa, c’è chi ha letto le carte e parla di rinvio a giudizio“.
«Ho fiducia nella giustizia e sono certo che la colata di fango si esaurirà. Nello Statuto è previsto che non ci si possa candidare con una condanna per una pena superiore a un anno passata in giudicato. Per adesso non c’è neppure la conclusione dell’indagine. Sono una persona perbene che ha dato molto al calcio e vuole continuare a farlo».
Cosa succederà se il finale dell’inchiesta non le fosse favorevole?
«Stiamo parlando di una vicenda che, se dovesse andare avanti, porterà una sentenza tra qualche anno. Anche se spero di chiuderla prima. Il reato di auto riciclaggio è completamente infondato. E non posso accettare che qualcuno mandi in giro documenti falsi».
Secondo lei l’ala moderata riuscirà a prendere il sopravvento?
«Più di qualcuno, anche influente, ha espresso consenso sul sottoscritto. Però adesso è giusto che si concentrino sulla scelta della loro governance. La Lega di A ha acquisito, grazie al nostro intervento e non a una legge dello Stato, un’ampia autonomia. Secondo me parleranno della candidatura quando avranno risolto le questioni interne».
Del Piero è uscito allo scoperto: crede a una sua candidatura?
«Non entro nel merito. Alex è stato un grande campione e ha dato tanto al calcio mondiale e alla maglia azzurra. Ho tentato di coinvolgerlo in Federcalcio, ma i suoi impegni lo hanno sempre portato in giro per il mondo. Però ci vuole qualcuno che ti candidi. E vale anche per lui».
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Si parla spesso del rapporto politica e sport: la prima sta provando a invadere il campo? La risposta di Gravina:
«Siamo aperti ai miglioramenti, ma niente ingerenze. L’autonomia dello sport è un principio fondamentale, tra calcio e politica è necessario un rapporto di collaborazione. Non possiamo essere la cenerentola delle istituzioni, siamo una delle principali industrie. In questi ultimi 20 anni non abbiamo mai ricevuto né sostegno, né supporto. Per ogni euro che riceviamo ne restituiamo 19,7: un ottimo affare per il Paese. Il calcio mantiene tutto lo sport italiano. Da 6 anni aspettiamo l’1% sulle scommesse da investire sui vivai e stadi, ma servono anche la tax credit, le sponsorizzazioni da betting, il pieno adeguamento sulla disciplina dell’apprendistato e una normativa chiara che protegga i vivai stessi».