La domanda è: a che punto il City potrebbe licenziare Guardiola? Davvero è anche solo ipotizzabile che un giorno rischi l’esonero? Guardiola è esonerabile?
Ad un certo punto qualcuno doveva pur sollevare la questione. E quindi si è buttato avanti, per primo, Thom Gibbs sul Telegraph. La domanda è: a che punto il City potrebbe licenziare Pep Guardiola? Davvero è anche solo ipotizzabile che Guardiola un giorno rischi l’esonero? Guardiola è esonerabile?
Gibbs la definisce per ora “una realtà parallela”. Un gioco, insomma. “Pep Guardiola ha ormai raggiunto quota tre sconfitte in Premier League, cinque in tutte le competizioni. Un blip sta diventando una crisi , ma il lavoro di Guardiola non è in pericolo, come dimostra l’estensione di due anni che ha firmato la scorsa settimana”.
“Guardiola appartiene a una piccola coorte di allenatori effettivamente intoccabili nell’era della Premier League. Il più ovvio è Sir Alex Ferguson, ma Arsène Wenger e Brian Clough avevano fatto abbastanza all’Arsenal e al Nottingham Forest per scegliere il momento della loro partenza. Solo Ferguson se ne andò in bellezza, Wenger aveva perso gran parte del pubblico dell’Arsenal anni prima e l’ultimo atto di Clough fu la retrocessione. A un livello leggermente inferiore si potrebbero mettere personaggi venerati come Kevin Keegan al Newcastle United e Jürgen Klopp al Liverpool, meno inghirlandati ma non meno adorati. Entrambi se ne sono andati prima di esaurire il loro benvenuto, Klopp la scorsa stagione, Keegan si è dimesso dopo cinque anni divertenti e quasi gloriosi nel 1997″.
“José Mourinho era sulla buona strada per raggiungere uno status simile nel suo primo periodo al Chelsea, ma i rapporti si inasprirono, come spesso accade nel suo caso, e se ne andò dopo una serie di tre partite senza vittorie nel 2007. Rafael Benítez vinse la Coppa dei Campioni con il Liverpool nel 2005, ma fu raggiunto di comune accordo dopo un settimo posto quattro anni dopo”.
Ci sarebbero entrati nella lista, teoricamente anche tre italiani: Roberto Mancini al City, Antonio Conte e Carlo Ancelotti al Chelsea. Ma poi li hanno cacciati tutti e tre Tutti un anno dopo aver vinto il campionato.
Comunque: “Sono 10 allenatori in totale. Guardiola è già su una serie di sconfitte più lunga in tutte le competizioni di chiunque altro dopo il 1992, a parte Brian Clough. Solo Clough, Keegan e Klopp hanno mai eguagliato la sua attuale serie di quattro sconfitte consecutive in campionato, e quella di Keegan è stata durante il suo secondo periodo al Newcastle nel 2008. Mancini, Conte e Ancelotti non hanno mai perso più di tre sconfitte consecutive in tutte le competizioni, eppure City e Chelsea hanno vinto titoli e Champions League negli anni successivi alle loro partenze”.
“Ma Guardiola è così dentro il tessuto del City che lasciarlo andare rischia di causare lo stesso tipo di deriva che United, Arsenal e Forest hanno sopportato”.
E allora: “quanto dovrebbe essere grave la situazione del City per riflettere sull’impensabile? Diciamo che perdono contro il Feyenoord a causa di una combinazione di sfortuna e del portiere ospite che sta giocando la partita della sua vita. Un’altra sconfitta casalinga da far drizzare le sopracciglia, ma non un disastro. Poi Liverpool in trasferta domenica, anche questa perdibile, prima di due partite per le quali il City sarebbe ancora il grande favorito: in casa contro il Forest, in trasferta al Palace. Una vittoria è probabile in entrambe, ma in questa ipotetica serie di sconfitte ininterrotte, andrebbero alla partita contro il Forest con zero punti in otto partite”. Continuando col gioco Gibbs arriva a preconizzare “una serie miracolosa di 13 partite senza vittorie”.
Ma nemmeno basterebbe, secondo il Telegraph: facciamo 18. Ecco con 18 partite senza vittoria di fila in totale, “Txiki Begiristain potrebbe dover tenere un incontro molto imbarazzante”. Ci verrebbe da aggiungere: e vorremmo pure vedere…