ilNapolista

Djokovic ora è veramente un lupo solitario, è rimasto il solo a difendere l’orgoglio della vecchia guardia (El Pais)

«Io prenderò a calci i giovani più che posso» disse consapevole che si stava per chiudere un’era. Nole ora cammina da solo, in qualche modo inerme contro “i giovani”

Djokovic ora è veramente un lupo solitario, è rimasto il solo a difendere l’orgoglio della vecchia guardia (El Pais)
Serbia's Novak Djokovic celebrates after winning the final match against Italy's Jannik Sinner at the ATP Finals tennis tournament in Turin on November 19, 2023. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

El Pais si interroga su quale sia lo stato d’animo di Novak Djokovic dopo l’addio al tennis di Rafa Nadal. Lui ha sempre sostenuto che con Nadal e Federer non c’era certo amicizia, ma rispetto e stima. I loro addi hanno comunque causato un vuoto sportivo. È rimasto solo lui, “senza la compagnia del maiorchino e dello svizzero Roger Federer, sarà decisamente solo di fronte al pericolo, dovrà difendere l’orgoglio della vecchia guardia. I giganti se ne vanno. Solo lui resiste allo scorrere del tempo“.

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, rispettivamente 23 e 21 anni, appaiono imponenti e con tutta la loro gioventù, entrambi già al potere. Per loro non sembra esserci minaccia più grande per loro di quella di colui che si definisce un lupo solitario“.

Djokovic si trova ad affrontare un nuovo scenario

Il serbo si ritrova ad affrontare una situazione del tutto nuova. Per lui a 37 anni è una sfida colossale ma “il suo tennis non ha perso un briciolo di validità – continua El Pais – È il suo fisico a dare qualche segno, già a giugno. Negli ultimi due anni ha più o meno assimilato la situazione: «Io prenderò a calci i giovani più che posso», Nole ora cammina da solo, in qualche modo inerme perché si è chiusa un’era“.

Questa domenica affronterà Sinner in finale a Shangai e per lui sarà un’occasione per festeggiare il suo 100esimo titolo, barriera finora superata solo da Federer (103) e dall’americano Jimmy Connors (109).

«Ricordo che John McEnroe disse in un documentario che quando Björn Borg si ritirò, sentì che anche una parte di lui si stava ritirando, anche se continuava a giocare», ha osservato Djokovic a marzo. “Inoltre raccontò che quando era piccolo aveva avuto l’incontro casuale con un lupo in un bosco e che quei dieci secondi guardando faccia a faccia con l’animale furono i più lunghi della sua vita. «È stato breve, ma molto importante perché il lupo simboleggia il mio personaggio»”.

ilnapolista © riproduzione riservata