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Naldi il fisioterapista del doping di Sinner: «Non è solo colpa mia, è scritto anche nella sentenza»

A La Stampa: «Capisco che non tutti hanno fatto lo sforzo di leggerla. Spero presto di poter dare la mia versione. Con Jannik rapporto cordiale»

Naldi il fisioterapista del doping di Sinner: «Non è solo colpa mia, è scritto anche nella sentenza»
Russia's Daniil Medvedev (R) and Italy's Jannik Sinner walk towards their benches at the end of second set during their men's singles final match on day 15 of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 28, 2024. (Photo by Lillian SUWANRUMPHA / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Naldi il massaggiatore del doping di Sinner: «Non è solo colpa mia, spero presto di poter dare la mia versione»

La Stampa intervista Giacomo Naldi il fisioterapista accusato di essere il responsabile della vicenda doping in cui è rimasto coinvolto Sinner. È stato lui a usare la sostanza proibita per curarsi una ferita al suo dito. È stato licenziato da Sinner dopo che la vicenda è scoppiata. Qui il messaggio che scrisse su Instagram.

La Stampa, con Stefano Scacchi, scrive:

Naldi non sembra serbare rancore, ma ha voglia di fare chiarezza quando sarà possibile.

Naldi, come sta dopo tanto clamore?
«Sono dispiaciuto come tutti, ma non posso dire altro perché purtroppo non è ancora finita», spiega riferendosi all’appello della Wada contro l’assoluzione di Sinner da parte dell’International Tennis Integrity Agency.

Sarà così fino al verdetto?

«Spero, prima o poi, di poter raccontare anch’io cosa è successo per dare un quadro generale. Perché, da come è stata interpretata questa vicenda dal grande pubblico, sembra che sia stata solo colpa mia. Ma non è così, come peraltro sa anche chi ha letto la sentenza. Mi rendo conto che non tutti hanno fatto questo sforzo».

Ha sentito Sinner dalla fine di agosto?
«È stato molto gentile: quando è nata Letizia, mi ha scritto. Come tutto il team. Ho un rapporto cordiale con Jannik. In generale ho ricevuto dimostrazioni di affetto soprattutto da chi mi conosce di persona. Sui social, invece, ho letto brutti messaggi e sono stato insultato. Perché quello che è passato, nel racconto di questa storia, è passato un po’ male».

Tornerà nello sport professionistico?
«Ricevo tanti sportivi dilettanti nel mio studio di Casalecchio di Reno. In questi anni in giro per il mondo, per seguire Jannik nel circuito, mi hanno aiutato i miei colleghi a mandare avanti l’attività. Adesso sono tornato con i miei tempi e i miei ritmi. Va benissimo così in questo periodo».

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