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Gerry Scotti: «Silvio Berlusconi diceva che somigliavo a un ragioniere della Brianza» (La Stampa)

«Vedrei bene Pier Silvio in politica, ma glielo sconsiglierei come feci, esattamente 30 anni fa, con suo padre».

Gerry Scotti: «Silvio Berlusconi diceva che somigliavo a un ragioniere della Brianza» (La Stampa)

La Stampa intervista a tutto tondo Gerry Scotti, uno dei capisaldi di Mediaset, che da mercoledì torna su Canale 5 con  “Io canto generation”

Ha dichiarato di stimare molto Antonella Clerici: per questo l’ha eletta a sua musa quando sceglie un format?

«Non ho ereditato un suo programma, ma solo le polemiche che accompagnarono la diaspora di Roberto Cenci da Ti lascio una canzone. Io canto è un format nuovo, diverso, e con Clerici non ho mai avuto discussioni. Per me è un’amica, ci scriviamo nei momenti di difficoltà. Mi è stata vicina quando sono stato male e così io quest’estate con lei. Mi piacerebbe che i nostri rispettivi dirigenti programmassero i due talent in momenti diversi. Sarebbe un modo per alleviare gli stridori».

Un commento sull’exploit di De Martino e l’esordio difficile di Amadeus? «Le salite non valgono solo per me: Amadeus non è uno sprovveduto. Diamogli tempo. Per De Martino, non mi stupisce il suo exploit: è bravo, con un piglio napoletano che buca lo schermo ed è alla guida di un game talmente forte da essere blindato. Gli invidio la bellezza. A me Silvio Berlusconi diceva che somigliavo a un ragioniere della Brianza».

Gerry Scotti racconta che no ci rimase male

«No, lo disse ridendo e comunque aveva ragione. All’epoca andavano i bei conduttori, atletici e con gli occhi azzurri. Io al massimo potevo avere un sorriso carino».

Mai stato uno sciupafemmine?

«Donnaiolo no. Però piacevo… a quattro donne: la mia ragazza del liceo, la fidanzata dell’università, mia moglie e la mia attuale compagna. Fine».

Si parla di una discesa in politica di Pier Silvio Berlusconi e nel suo fantomatico partito è spuntato pure il suo nome. La lusinga o la diverte?

«Mi fa davvero ridere. È una fandonia e chi l’ha scritta non si è nemmeno preoccupato di capire il mio orientamento politico».

Rimediamo subito: dove si schiera? «Vengo da una famiglia operaia, mio nonno era un esponente socialista: nasco a sinistra anche se crescendo ho sposato le posizioni radicali. Mi sembravano le più impregnate di valori. Oggi però non mi riconosco da nessuna parte».

Vedrebbe bene Pier Silvio in politica? «Sì, ma glielo sconsiglierei come feci, esattamente 30 anni fa, con suo padre».

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