In Carabao Cup. Mentre in Premier League è subentrato in due partite su quattro, giocando complessivamente 42 minuti. Fa l’ala destra nel 4-2-3-1.
Jesper Lindstrom sta faticando anche all’Everton. Il danese si è trasferito in Inghilterra quest’estate dopo una sola stagione al Napoli in cui, nonostante sia stato acquistato per 25 milioni, non ha convinto la società a tenerlo; complice anche il poco minutaggio concessogli durante l’anno.
Ma anche all’Everton pare non sia tra i calciatori più importanti della rosa. Finora 4 presenze per lui ma un solo match giocato 90 minuti, quello con la seconda squadra ad agosto contro il Tranmere Rovers.
In campionato conta 2 presenze su quattro partite giocate dalla sua squadra; contro il Tottenham ha giocato 33 minuti e ieri contro l’Aston Villa è subentrato per 9 minuti di gara.
In Carabao Cup, invece, è partito titolare contro il Doncaster Rovers, club di League Two (serie D inglese) ma dopo 67 minuti ha lasciato il campo.
E il ruolo? A Napoli hanno trovato fatica proprio a centrare la sua posizione giusta. Per il momento, all’Everton sta facendo l’ala destra nel 4-2-3-1.
Insomma, anche in questa nuova avventura che doveva rappresentare una sorta di rinascita, Lindstrom non sta brillando.
Arrivato all’Everton, Lindstrom aveva dichiarato: «Vengo da un anno difficile»
Le sue prime parole da nuovo giocatore del club inglese:
«Mi sento molto bene. È fantastico rappresentare l’Everton. Questo è un grande club, con una grande storia, un buon stadio e, come ho visto, anche ottime strutture. In realtà ho sentito parlare dell’interesse dell’Everton un po’ di tempo fa, non solo da ora ma anche in passato. L’Inghilterra è molto simile alla Danimarca, quindi mi sentirò a casa in fretta. Ho parlato con l’allenatore (Sean Dyche). Sembra che gli piaccia il modo in cui gioco a calcio e che potrei essere una buona scelta per la squadra con la mia velocità, quindi ora voglio dare il massimo. So che si fida di me e questo è un altro motivo per cui sono qui: perché ho bisogno di quella fiducia dall’allenatore e ho bisogno della fiducia dei miei compagni di squadra. Sono pronto a dimostrare loro che posso aiutare. L’anno scorso è stato un anno duro per me, ma sono così felice di essere qui ora e non vedo l’ora di iniziare».