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Marquez: «I fischi a Misano? Arriva un momento in cui ti entrano da un orecchio e ti escono dall’altro»

A El Larguero: «Non erano come quelli del 2016 o del 2017. Ero serio quando ho detto che vorrei vincesse Bagnaia, sarebbe un titolo in più per il team»

Marquez: «I fischi a Misano? Arriva un momento in cui ti entrano da un orecchio e ti escono dall’altro»
Montmelo’ 26/05/2024 - gara Motogp / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Marc Marquez ONLY ITALY

Marc Marquez, fresco di vittoria ad Aragon e a Misano, ha rilasciato un’intervista a El Larguero dove ha parlato del mondiale di MotoGp in corso e di Pecco Bagnaia.

Riuscirà Marc Márquez a vincere questo Mondiale?

«Forse. Il mio discorso è sempre lo stesso. Se voglio vincere devo cambiare e soprattutto devo migliorare gli aspetti. La cosa fondamentale è non commettere errori nelle sessioni chiave. Li ho fatti in questa qualifica a Misano, dove potevo essere in seconda o prima fila. Domenica ho avuto la fortuna di riuscire a sorpassare e recuperare il tempo perso grazie alla pioggia, ovviamente in ogni gara e in ogni fine settimana bisogna dare il massimo».

Quale delle due vittorie ti è piaciuta di più?

«Sono emozioni diverse. Aragon è stata una vittoria molto emozionante per il suo significato. Domenica scorsa era più un’occasione da non perdere e da vedere se fossi riuscito a coglierla. Quella (ndr vittoria) di questo fine settimana non è stato così lenta e non è stata così preparata. Non avevo alcuna possibilità partendo nono, ma è stata una bella sensazione essere in testa durante la gara. Ho anche ottenuto il record della pista. Finalmente ho trovato quel feeling che, per un motivo o per l’altro, non riuscivo a raggiungere».

Hai sentito i fischi di Misano quando sei salito sul podio? Cosa ne pensi del fatto che Bagnaia abbia chiesto loro di smettere?

«Ovviamente ho sentito fischi, ma non erano come quelli del 2016 o del 2017. Bisogna adattarsi, ma il gesto di Bagnaia dice molto di lui. Dedico anche la vittoria a un pilota italiano (ndr Fausto Gresini). Si sa quando si può essere protagonista oppure no e sul podio non ero protagonista. Succede nel calcio, in moto… Pecco lo era ed è del tutto normale perché siamo in Italia. Era il suo momento e doveva fare spettacolo. Ad Aragon è stato diverso perché sul podio c’erano tutti spagnoli. Festeggiare le vittorie con rabbia e provocazione, meglio di no. Non c’è bisogno di gioire dei fallimenti altrui. Quando non è il tuo momento, non è il tuo momento».

Come li gestisci?

«Arriva un momento in cui ti entrano da un orecchio e ti escono dall’altro. Anche questo fa parte dello sport e l’atleta deve abituarsi».

Marquez su Bagnaia

Che opinione hai di Bagnaia come pilota e come persona?

«Ero serio quando ho detto che volevo che Bagnaia vincesse tra noi due, perché così il team vince un titolo in più. Questo perché il lavoro è fatto bene. È un pilota che analizza molto ed è capace di svoltare. Lavora sodo, analizza e tiene bene la moto».

Se fossi un commentatore, chi vedresti come il favorito per il Mondiale, conoscendo la differenza tra Jorge Martín e Pecco Bagnaia?

«È complicato, non scommetterei un euro né per l’uno né per l’altro. Li vedo così alla pari. Se guardi bene, vince chi fa il primo giro per primo. Sono così uguali che non riescono a sorpassarsi»

 

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