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Jacobs è in finale, non era scontato. Ha corso in 9″ 92, settimo tempo.

È stato ripescato. Ha disputato un’ottima gara. Hanno impressionato i due giamaicani Seville e Thompson

Jacobs è in finale, non era scontato. Ha corso in 9″ 92, settimo tempo.
Bahamas' Terrence Jones, Italy's Lamont Marcell Jacobs, and Bangladesh's Imranur Rahman compete in the men's 100m heats during the World Athletics Championships at the National Athletics Centre in Budapest on August 19, 2023. (Photo by Attila KISBENEDEK / AFP)

Jacobs è in finale, non era scontato. Ha corso in 9″ 92, settimo tempo.

È stato bravo Marcell Jacobs. Da qui a vincere è un altro discorso. È arrivato terzo nella sua semifinale, ha chiuso in 9″ 92 ed è stato ripescato. Ha complessivamente il settimo miglior tempo. Hanno impressionato i due giamaicani Seville (quello che ha impressionato di più) e Thompson che hanno chiuso in 9″ 81 e 9″ 80.  C’è comunque da essere soddisfatto. Vista la stagione non cera per nulla scontato l’ingresso in finale. La finale stasera alle 21.50.

Jacobs in semifinale col 13esimo tempo. A Tokyo cominciò forte già in batteria (Corsera)

Jacobs debutta ai Giochi con un secondo posto nella quinta batteria: 10”05 (vento -0.3) dietro il sorprendente nigeriano Ajayi, 10”02, 19 anni. Tredicesimo tempo di qualificazione. È macchinoso, lontano dalla meravigliosa fluidità di corsa di Tokyo. (…)  Cento metri di piccoli problemi da risolvere: «Ho commesso qualche errore in partenza, che non mi ha permesso di trovare il ritmo che avrei voluto, e mi sono dovuto impegnare più del previsto nella seconda parte». Riflette: «Non mi sono piaciuto perché sono rimasto un po’ pesante nella prima parte di gara, senza lasciarmi andare come speravo, con sensazioni non ottime. Ma cercherò di rifinire quello che non ha funzionato, intanto quando si passa il turno va sempre bene». Sui blocchi, dettaglio indesiderato, ha trovato ad aspettarlo un imprevisto: «La puntura di un insetto, sulla scapola esterna». Si tocca la schiena, mostra il segno rosso. «Che voto mi do? Una sufficienza, diciamo un 6, ma bisognerà correre più forte».

Marcell a Tokyo stabiliva un record italiano a ogni gara

A Tokyo, dalla batteria (già veloce) alla finale, Jacobs ebbe una progressione straordinaria: 9”94, 9”84 in semifinale, 9”80 in finale, il crono superlativo che gli mise al collo la medaglia d’oro. Ogni volta un nuovo record italiano, 9”80 è tutt’oggi sfolgorante primato europeo. La speranza è che il re di Olimpia abbia conservato nella manica quei decimi (almeno due) che gli serviranno per permettere al bandierone di continuare a sventolare sul regno della velocità dopo aver già ceduto i due ori nella marcia. Semifinale stasera in ottava corsia contro Simbine, Bednarek e Tobogo, tutta gente che quest’anno ha corso più forte di lui (fa paura anche il giamaicano Blake, 22 anni contro i quasi 30 di Marcell). E, dita incrociate, finale nel frastuono da concerto dello Stade de France. Allez.

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