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«Io in panchina? Che umiliazione», alle Olimpiadi le superstar Nba scoprono il lato oscuro del Dream Team (New York Times)

Tatum non se l’aspettava, e così Embiid o Haliburton. Ma il coach Kerr ha troppe star e si difende: “Siamo qua per vincere l’oro olimpico, chi gioca non conta”

«Io in panchina? Che umiliazione», alle Olimpiadi le superstar Nba scoprono il lato oscuro del Dream Team (New York Times)
USA's #06 LeBron James dunks the ball in the men's preliminary round group C basketball match between Serbia and USA during the Paris 2024 Olympic Games at the Pierre-Mauroy stadium in Villeneuve-d'Ascq, northern France, on July 28, 2024. (Photo by POOL / AFP)

E’ che questi la panchina proprio non è che non la sopportano. E’ che proprio non sapevano cosa fosse. Per cui quando a Jayson Tatum hanno chiesto dei suoi 17 minuti in campo contro il Sud Sudan lui ha detto: “Sicuramente un’esperienza umiliante”. Perchè Tatum non aveva giocato affatto contro la Serbia, nell’esordio olimpico del Dream Team americano. Ma come, dice lui: “vinci un campionato, un nuovo contratto, finisci sulla copertina di Sports Illustrated e di (NBA) 2K e poi resti seduto per un’intera partita. Quindi è stata sicuramente un’esperienza umiliante”.

Per il New York Times si tratta di “una gigantesca storia secondaria, o almeno la trama che cattura ogni sorta di attenzione in patria”. Insomma le superstar del basket americano stanno scoprendo la panchina. Joel Embiid per esempio, che è stato l’Mvp della Nba due stagioni fa e probabilmente lo avrebbe vinto di nuovo la scorsa stagione se non fosse stato per l’operazione al ginocchio, s’è guardato la partita col Sudan con la tuta, in panchina, e le mani in tasca. Perché il coach ha fatto giocare quelli più veloci.

Anche Tyrese Haliburton è stato messo in panchina prima di Tatum. Haliburton, due volte All-Star e leader degli assist della scorsa stagione. Ma non ha il curriculum di Tatum o Embiid, ed è giovane. “La bellezza delle Olimpiadi è che nessuna di queste stronzate ha importanza – ha detto Kerr – Stiamo solo cercando di vincere ogni partita e vincere una medaglia d’oro, ed è una sensazione incredibilmente pura e i ragazzi sono impegnati l’uno con l’altro e non si preoccuperanno di nulla di tutto ciò”.

Le partite alle Olimpiadi durano 40 minuti e non 48 minuti come nel campionato americano. In sette partite totali (cinque esibizioni e due partite olimpiche), LeBron James e Stephen Curry condividono il primato di presenza con 21,6 minuti a partita. Devin Booker è subito dietro con 21,1 minuti. Anthony Edwards 19 minuti a partita, mentre Anthony Davis, Jrue Holiday e Adebayo hanno tutti una media di circa 18 minuti.

La squadra statunitense in Francia ha una rosa con 11 All-Star. L’unico giocatore che non lo è, Derrick White, sta giocando tanto perché è uno dei loro migliori difensori perimetrali. Insomma si sobbarca il lavoro sporco. E Kerr l’ha detto chiaramente: “È un vincitore. È un giocatore Fiba. La Fiba ​​è diversa”.

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