Si gioca sempre di più, gli atleti sono esausti. Kane agli Europei aveva un problema alla schiena. Messi ha sofferto con la caviglia e l’inguine
Si gioca sempre più e si riposa sempre meno. Anche quest’anno, con Europei e Copa America, i calciatori hanno giocato più del dovuto e la qualità in campo è diminuita.
Si gioca troppo e si riposa troppo poco: calciatori esausti dopo Euro2024 e Copa America
The Athletic scrive:
Probabilmente Harry Kane non avrebbe dovuto giocare Euro 2024; ha saltato il finale di stagione con il Bayern Monaco a causa di un infortunio alla schiena. Ma non è stato l’unico ad aver problemi. Jude Bellingham soffriva ancora dei postumi di una spalla lussata a novembre e potrebbe aver bisogno di un intervento chirurgico presto. Il portiere spagnolo Unai Simon ha subito un’operazione al polso poco dopo il torneo, reggendo agli Europei con iniezioni antidolorifiche. Anche in Copa America, Leo Messi non era al meglio: la sua caviglia in finale ha dato forfait mentre aveva già subito un problema all’inguine nella fase a gironi. Il suo compagno di squadra all’Inter Miami Luis Suarez sarà out qualche settimana per un problema al ginocchio mal gestito negli ultimi anni.
Più di cinquemila minuti giocati nella scorsa stagione da alcuni calciatori, Bellingham ha dichiarato: «Sono esausto, è difficile giocare un torneo così importante alla fine della stagione». Tutto ciò conferma il problema sollevato dalla FifPro, sindacato dei giocatori, che ha accusato la Fifa per il calendario stagionale diventato insostenibile. Con l’aumento del numero di squadre al Mondiale 2026, la nuova Champions, il Mondiale per club, la Nations League e i campionati, un giocatore di livello internazionale potrebbe arrivare a giocare in due anni circa 87 partite. C’è troppo calcio e la qualità del gioco comincia a scarseggiare. Inoltre, la FifPro ha parlato anche della questione delle eccessive iniezioni antidolorifiche, spesso somministrate per spremere maggiormente gli atleti: mascherano il dolore e non fanno rendere conto della gravità degli infortuni.