A Radio Crc: «Il Consiglio e la Giunta del Coni non hanno legittimità all’interno del Coni. Ne ho fatto una battaglia di principio, come sulla Serie A e la Figc».
A Radio Crc è intervenuto l’On. Giorgio Mulè che ha parlato della situazione tra la Serie A e la Figc. Tra i due enti nessun accordo, il 29 luglio si voterà la modifica allo statuto per adeguare i pesi elettorali secondo il Decreto Legge sportivo.
Mulè: «Senza un accordo con la Serie A, sarà il Governo a intervenire sulla Figc»
Le sue dichiarazioni:
«Sono molto soddisfatto delle premesse che sono state poste; quella che era stata presa per una provocazione e le pressioni di ogni tipo che ho dovuto subire, hanno portato alla fine ad un risultato che rivoluziona il calcio con un emendamento che riconosce ciò che è riconosciuto in tutti gli ambiti civili. Parliamo del fatto che ad una componente, che ha un peso economico unico in quel settore, venga riconosciuta una rappresentanza. Quello che è successo ieri determina e denota il cambiamento: si è dovuto prendere atto del fatto che il riequilibrio all’interno del Consiglio Federale è atto dovuto. A questo punto il 29 luglio o si determina il nuovo Statuto o l’Assemblea, convocata per eleggere il presidente il 4 novembre, diventerà Assemblea Straordinaria per le modifiche dello Statuto».
Sul Ministro per lo Sport Andrea Abodi:
«Ha fatto bene il Ministro Abodi ieri a non andare, per evitare che ci fosse l’accusa da parte di qualcuno di strumentalizzare o di voler imporre qualcosa. L’emendamento arriva “spiumato” per evitare di entrare nella materia in maniera così profonda, ma dando contemporaneamente segnali inequivocabili alla Federazione che così non si può andare avanti. Nel decreto che il Senato approverà tra domani e dopodomani, si stabilisce il principio collegato alla materia del decreto: in ambito elettorale devi riconoscere un’equa rappresentanza a chi dà un maggiore contributo economico. Tutto il resto del contenuto dell’emendamento, deve essere materia di una riforma immediata e contestuale. Proprio per evitare che si dicesse che la politica vuole dettare le regole, si è preferito, a mio giudizio correttamente, lasciare alle parti la determinazione del futuro. Però intanto il risultato è stato raggiunto, perché si è preso atto che questo sistema non è replicabile anche per le prossime elezioni».
Aggiunge Mulè:
«Da tre anni provo a fare una norma di civiltà che dice che i gruppi sportivi militari della difesa ed anche dell’interno abbiano rappresentanza nel Consiglio del Coni e nella Giunta del Coni. Attualmente non sono rappresentati, ma sono coloro che portano oltre il 40% delle medaglie olimpiche. Quando tra pochi giorni li vedremo vincere medaglie, ricordatevi che sono persone che non hanno legittimità all’interno del Coni. Ne ho fatto una battaglia di principio. La stessa battaglia l’ho fatta sulla Lega di Serie A e sulla Federazione ed intendo continuare.
Se non ci sarà l’accordo, c’è un disegno di legge con carattere d’urgenza (quindi non un decreto) che a quel punto il Ministro dello Sport definirà entro qualche settimana per colmare quello che altri evidentemente non vogliono fare. Si andrà nella direzione di una riforma vera e strutturale del calcio, che, sottolineo, non è fatta sulle persone, perché a me di Gravina, con tutto il rispetto, interessa poco. Mi interessa che il calcio italiano, i giovani, i vivai vengano valorizzati e messi in condizione di poter un domani dare un apporto. Il progetto riformatorio del calcio è un disegno di legge con carattere d’urgenza che recepirà quelle indicazioni contenute nell’emendamento e le elaborerà alla ricerca di una mediazione. Se la mediazione non ci sarà, si andrà avanti secondo il cammino parlamentare e quindi si discuterà in Parlamento e si arriverà ad una riforma. Il Governo è pronto ad intervenire sulla Figc nel caso».