Intervista a Christian Deliso, direttore d’orchestra napoletano, tifoso. «Napoli potrebbe essere come Berlino e invece fa parlare di sé per Gomorra, Made in Sud o Maradona»
Direttore del Palace Festival di San Pietroburgo
La polemica sullo spettacolo di Alessandro Siani con Maradona al San Carlo non si placa, forse perché nonostante tutto ci piace assai fare polemiche, forse perché ci piace darci la zappa sui piedi e parlare solo in termini negativi di ciò che realizziamo. Molti si sono schierati contro l’esibizione del Pibe e con le motivazioni più diverse, anche alcuni esponenti del mondo della musica classica non vedono con favore lo spettacolo del 16 gennaio. Tra loro il direttore d’orchestra Christian Deliso, direttore musicale del Palace Festival di San Pietroburgo, vomerese. Ha studiato al conservatorio di San Pietro a Majella, e ci tiene a sottolineare che il calcio è la sua passione perché non è vero che i musicisti classici sono bacchettoni con problemi psicologici.
Maradona poteva fare lo spettacolo all’Auditorium della Rai
«Innanzitutto non capisco perché tanto clamore per l’esibizione di Maradona al San Carlo, mentre grandi nomi della musica e del balletto passano in silenzio. A breve è prevista una serata di Martha Argerich, una regina del pianoforte diretta da Yuri Temirkarov che è uno dei più grandi direttori d’orchestra, sovietico, ma lo ignorano tutti, così come per molti altri concerti importanti. Il San Carlo è stato il primo teatro al mondo con un’acustica perfetta che ancora oggi è invidiabile. Ha ospitato grandi nomi del balletto, della musica e del canto. È assurdo che se ne parli perché arriva Maradona che è il personaggio principale della cultura del popolino. Napoli ha altri valori che dovrebbero essere considerati. Maradona poteva venire all’auditorium della Rai facendo uno spettacolo anche in diretta tv e questa sarebbe stata una cornice più giusta.
Bisogna rispettare la sacralità di un palcoscenico che ha visto esibirsi grandi maestri, non tutti possono calcare quel palco.
All’estero invidiano il patrimonio di cultura di Napoli
All’estero vedono Napoli come fonte di cultura cui si vogliono abbeverare, richiedono in continuazione opere di musicisti come Cimarosa, Scarlatti, Paisiello. Solo noi sembriamo non accorgerci della nostra cultura e cerchiamo in ogni modo di svenderci. Proprio non capisco perché i miei concittadini sono ancora legati alla pizza, a Maradona e al mandolino, così non faranno mai muovere la città da questo torpore in cui vive. Napoli dovrebbe e potrebbe essere una città culturalmente vivace come lo è diventata Berlino.
La Scala è solo una copia del San Carlo
È mai possibile che in una città come Napoli c’è bisogno di Maradona, o Siani, o Made in Sud, o Gomorra per far parlare di sé? Napoli ha una grande storia di cultura che viene messa in secondo piano. I napoletani dovrebbero sapere che hanno il più antico teatro dell’opera d’Italia e che la Scala di Milano è solo una copia del Teatro San Carlo. La differenza sta nel fatto che al nord sano gestire i propri patrimoni in maniera diversa».