Il professor Giudice: dopo la sentenza della Corte d’Appello di Milano si trova in una situazione prodromica al fallimento. La Federcalcio che dice?
Zhang può rimanere presidente dell’Inter o è incompatibile con le norme Figc? La domanda se la pone Alessandro Giudice sul Corriere dello Sport.
Scrive Giudice
La permanenza di Steven Zhang nella carica di presidente dell’Inter è compatibile con le norme federali? All’indomani della sentenza con cui la Corte d’Appello di Milano ha riconosciuto il diritto della seconda banca cinese, China Construction Bank, di escutergli un credito da 320 milioni anche in Italia, è una domanda che va legittimamente posta.
Le Norme Organizzative Interne della Figc (Noif) impongono requisiti di onorabilità (art. 22-bis) ai dirigenti di club, tra cui non trovarsi nella condizione di fallito. Volendo abbracciare un’impostazione formalistica, correttamente garantista, si dirà che non è stata pronunciata (ancora) una dichiarazione di fallimento personale, benché sia piuttosto evidente che Zhang si trovi in una situazione prodromica all’insolvenza. Cioè un debito, dichiarato esigibile, verso un soggetto la cui posizione creditoria è stata riconosciuta dalle autorità giurisdizionali. A fronte di tale debito non pare esistere nessun reddito (o asset) in Italia con cui soddisfare le pretese della banca cinese. Tanto che questa ha intrapreso un’azione legale per ottenere dall’Inter il pagamento di compensi a Zhang che l’Assemblea non aveva neppure deliberato.
Giudice ricorda che in Inghilterra Cellino (allora presidente del Leeds) venne sospeso dalla Football League in seguito a una condanna riportata in Italia.
(…) Non manca chi obietti che Steven non è formalmente il proprietario dell’Inter ma allora occorre farsi due domande, soprattutto nel periodo in cui la procura milanese pare assai sensibile a questi temi: chi è il vero proprietario dell’Inter? Chi ne è il beneficiario effettivo, secondo la definizione delle Noif?