Sabato ci sarà Valencia-Real Madrid. Lo scorso anno, il brasiliano fu riempito di insulti razzisti. La Liga si è schierata a favore del Valencia.
Sabato 2 marzo ci sarà il match tra Valencia e Real Madrid di Liga; lo scorso anno al Mestalla Vinicius Jr fu preso di mira con insulti razzisti. La piattaforma audiovisiva Netflix si sta occupando in queste settimane di un documentario sul brasiliano. Le riprese sarebbero dovute avvenire anche allo stadio del Valencia, ma la dirigenza ha negato l’accesso delle telecamere. Relevo riporta:
“Netflix aveva già fatto domanda per entrare nel Mestalla. Al punto che l’accredito era in fase di elaborazione: era già chiaro dove i cameraman si sarebbero posizionati, cosa avrebbero potuto registrare e cosa no, ma il Valencia ha fatto un passo indietro e rifiutato l’autorizzazione. “Un documentario in cui saremo già bollati come cattivi, indipendentemente da ciò che facciamo”, hanno dichiarato alcuni uomini della società. Il Valencia lascerebbe che le telecamere Netflix entrassero al Mestalla in cambio di poter dare la loro versione degli eventi. La Liga ha sostenuto la posizione del Valencia. Il club, inoltre, ha detto ‘no’ anche alle richieste di Netflix di intervistare Hugo Duro, che è stato colui che ha avuto discussioni con Vinicius lo scorso maggio”.
Nel match di andata, il Valencia aveva chiesto ai tifosi di non cadere nelle provocazioni di Vinicius:
“Caro Valenciano, grazie mille per aver acquistato il tuo biglietto per tifare il Valencia il prossimo sabato nella partita contro il Real Madrid. Il tuo supporto sarà essenziale per motivare la squadra alla ricerca di una vittoria importante. Come sapete, dopo lo spiacevole incidente della partita della scorsa stagione al Mestalla, negli ultimi mesi siamo stati marchiati con termini che non ci rappresentano. Il Valencia non è un club razzista, né il Mestalla è uno stadio razzista. Non sono questi i valori che ci identificano. Come ha detto il nostro allenatore, Rubén Baraja, dobbiamo ribellarci contro coloro che ci hanno accusato di essere ciò che non siamo e il modo migliore per farlo è dare l’esempio sugli spalti del Santiago Bernabéu.
Il razzismo non risiede nel calcio o nella società. Anche in chi ci ha ingiustamente accusato a causa di chi ha proferito insulti razzisti, ai quali il Valencia ha applicato in poche ore la sanzione più severa: l’espulsione a vita dallo stadio. Il club rivendica la sua posizione chiara contro qualsiasi tipo di discriminazione. Godiamoci la partita, incoraggiamo i nostri giocatori al di sopra di ogni provocazione e onoriamo i valori che ci caratterizzano”.