Laporta si era poi consultato con Florentino Perez: la squadra non avrebbe ricevuto premi in denaro. Alcune fonti, però, dicono non sia stato così.
A gennaio il Barcellona non è riuscito a vincere la Supercoppa di Spagna contro il Real Madrid; grazie alla tripletta di Vinicius Jr, i blancos hanno portato a casa un risultato di 4 a 1 e hanno ricevuto un premio da 5 milioni di euro. La Vanguardia scrive:
“Prima della finale, c’è stato un incontro tra due capitani del Barça e il presidente Joan Laporta. I capitani hanno chiesto se potevano ricevere un bonus in caso di vittoria della finale contro l’eterno club rivale. Fonti del club assicurano che è stata una conversazione rilassata e che i giocatori non stavano solo cercando un premio economico per se stessi, ma anche per il resto dei lavoratori che accompagnano la squadra. Tra allenatori, nutrizionisti, fisioterapisti, il numero di lavoratori ammonta a 30.
Laporta ha parlato con il suo entourage più vicino e ha chiesto di confermare con Florentino Pérez, presidente del Real Madrid se, in caso di vittoria, il club intendesse premiare finanziariamente la squadra con parte dei 5,1 milioni di euro ricevuti. La risposta che i blaugrana hanno ricevuto è che il Real Madrid non avrebbe distribuito alcun premio a staff e calciatori per la vittoria di questo titolo. Sebbene diverse fonti affermino che Florentino Pérez avrebbe distribuito 150.000 euro alla squadra. Al Barcellona, i giocatori vengono premiati solo se vincono titoli come la Liga o la Champions League”.
Il Barcellona affronterà il Napoli in Champions League:
El Pais: Verdù ce l’ha con Deco e con le sue uscite (poi fatte smentire al giornalista portoghese che l’aveva intervistato) sula necessità di un “cambio totale di paradigma” al Barcellona. Deco – scrive – “oltre ad essere l’unico giocatore in grado di segnare senza tirare in porta (un anno segnò cinque gol di rimpallo), era allora la forza trainante” del Barcellona. Invece ora “va tutto in malora”.
“Si è esaurito lo spirito dei tifosi (non quello dei turisti che domenica facevano la ola), che allo stadio non vanno più. Il club è completamente snaturato. Innanzitutto nello spazio, perché non gioca in casa. E poi anche nello stile e nei risultati. Ma soprattutto negli uffici, dove il senso dell’improvvisazione e i soldi che il club deve ai fondi di investimento fanno gelare il sangue”. Di nuovo: “Il Napoli è nono, arriveremo fino a lì, crede qualcuno”.