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Champions, il Napoli scopre che si può vincere (e fare la sua storia) senza soffrire

Il Napoli domina e vince a Lisbona contro il Benfica. 2-1 solo per una leggerezza nel finale di Albiol. Primo nel girone e agli ottavi di Champions.

Champions, il Napoli scopre che si può vincere (e fare la sua storia) senza soffrire
Mertens, 21 gol in Serie A per lui quest'anno

Serata storica per il Napoli. Non tanto perché batte il Benfica a casa sua 2-1 con una partita praticamente dominata. Non solo perché per la seconda volta nella sua storia, raggiunge gli ottavi di finale di Champions League. Era accaduto cinque anni fa, con Mazzarri in panchina. Storica soprattutto perché il Napoli conquista un traguardo importantissimo, di fatto, senza soffrire. Il Napoli scopre la banalità del successo. Un’esperienza mistica per una società e una piazza che hanno spesso perso dopo aver accarezzato le vittorie e che sempre, sempre, hanno sofferto. Una data, il 6 dicembre, da cerchiare tre volte in rosso sul calendario.

La vittoria della Dinamo Kiev

La strada per il Napoli diventa quasi subito in discesa. Mentre si è sullo zero a zero tra Benfica e Napoli, da Kiev arriva la prima buona notizia al decimo minuto col gol degli ucraini che raddoppiano alla mezz’ora e triplicano due minuti dopo con i turchi in dieci uomini. A fine primo tempo, sarà 4-0. A fine partita 6-0. La partita al Da Luz assume un altro significato. Si gioca sostanzialmente per il primo posto. Che non è nemmeno così allettante, visto che stasera si sono qualificate come seconde il Manchester City, il Bayern Monaco e il Paris Saint Germain. Ma è di grande prestigio. Il Napoli gioca con personalità. Di fatto, non soffre mai. È in apprensione – che non è sofferenza – al massimo per una decina di minuti, poi tiene bene il campo fino a distendersi e a dominare. Unico neo, l’errore nel finale di Albiol che regala il gol a Jimenez.

Il Napoli la chiude nella ripresa, dopo 15 minuti, con Callejon che scucchiaia davanti al portiere su pregevole assist di Mertens appena entrato al posto di Gabbiadini. La novità della serata è proprio Gabbiadini titolare e Mertens in panchina. Una scelta rivoluzionaria, che riporta Gabbiadini al centro del progetto Napoli. A centrocampo, c’è Diawara tra Allan e Hamsik.

La decide però Mertens. Prima con l’assist per Callejon, poi con un gran bel gol di destro sul primo palo dopo una mini-serpentina al limite dell’area. È strapotere Napoli. Che per la prima volta nella sua storia, vince il girone di Champions. Dimostra di essere una grande squadra, con una rosa all’altezza. La speranza è che ora se ne rendano conto tutti. Il Napoli è forte. Molto forte.

La cronaca

Il Napoli parte bene, fa capire che ha la giusta concentrazione. La partita si apre al 14esimo con l’ammonizione di Koulibaly per fallo a centrocampo su Guedes in contropiede. Al ventesimo, gol annullato agli azzurri per fuorigioco di Gabbiadini che aveva segnato di testa su tiro di Hamsik respinto dal portiere.

Il Napoli prova a rovinarsi la vita con due consecutivi passaggi sbagliati di di Hamsik e Ghoulam che liberano Guedes davanti alla porta. Per fortuna, a Reina non manca il tempismo per uscire e chiudere lo specchio della porta. È il momento migliore del Benfica. Che al 23esimo va al tiro da destra con Raul Jimenez che si mangia mezzo campo e costringe Reina all’angolo.

Da Kiev proseguono le buone notizie. Il Napoli non sta a guardare. E si rende pericoloso. Azione manovrata, poi accelerazione con Insigne che serve bene sulla destra Callejon che mette al centro e Gabbiadini non riesce a girare a rete, chiuso bene in area piccola. Poi ancora Napoli con un’altra azione ma Hamsik – sul fondo da sinistra  -preferisce mettere dietro: Allan viene anticipato. È solo Napoli. Che impensierisce Ederson Moraes al 34esimo con Callejon e al 36esimo con Gabbiadini ben servito da Hamsik.

Il secondo tempo è un monologo azzurro. Il Napoli sfiora subito il gol con Gabbiadini e Callejon. Poi va in gol con lo spagnolo che festeggia col ciuccio la nascita della sua Aria. Raddoppia con Mertens. Il resto è relax. La vera novità della serata. Non siamo abituati. Però, volendo, siamo disponibili ad abituarci.

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