Zielinski escluso per testare Traoré in prestito il cui riscatto è di 25 milioni. Non ci crede nemmeno lui. Il presidente che fu, è sparito. La domanda è: tornerà?
Non infieriamo su De Laurentiis, siamo solo tristi e preoccupati
Diciamo la verità, era meglio se De Laurentiis non avesse parlato. Se non fosse intervenuto a spiegare il calciomercato e la compilazione delle liste Champions. Soprattutto l’esclusione di Zielinski. Il suo intervento ha confermato l’acqua calda, ossia che la scelta è stata societaria non tecnica. Mazzarri in conferenza ha parlato solo della partita di domani contro il Verona. Ma quel che ci ha colpito è la serie di dichiarazioni che ha messo in fila, l’Aurelio’s version. Definirla poco credibile è poco. È stata una conferenza surreale.
Siamo talmente sgomenti che oggi non ce la sentiamo di criticare il presidente del Napoli. La sua performance ci ha messo addosso solo tanta tristezza e ancor più preoccupazione. Abbiamo tanto freddo. Abbiamo scoperto che la Champions è una manifestazione per sperimentare non per vincere. Non è nemmeno il caso di infervorarsi. Siamo solo molto preoccupati per il futuro del Calcio Napoli. Non riusciamo a ritrovare nemmeno l’ombra del grandissimo presidente che è stato. Giocheremo in Champions senza Zielinski non per ripicca (così ha detto) ma per testare Traorè un giocatore che ha avuto la malaria, che praticamente non gioca da un anno e mezzo, è arrivato in prestito e il cui eventuale riscatto costerebbe 25 milioni di euro. Nemmeno su Scherzi a parte. Non ci ha creduto nemmeno una cellula di De Laurentiis, figurarsi noi.
Ormai non è più tempo nemmeno di dire “avevamo ragione noi”. È solo il momento di comprendere che senza una rapida strambata, il Napoli con De Laurentiis rischia di avere tante stagioni come quella attuale. Non riusciamo a comprendere cosa possa essere successo in così poco tempo. Ci ritroviamo nella assurda situazione di aver visto con abbondante anticipo il baratro (fummo noi a paragonarlo al professor Unrat de “L’angelo azzurro”) ma ora che siamo in pieno precipizio rimaniamo comunque sospesi tra l’incredulità e i lacrimoni agli occhi. È una vicenda che comincia a essere non più solo calcistica.
Glissiamo sul resto della sua performance. Non abbiamo la forza di infierire.