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Zola: «Il giorno del tentato sequestro autografai la carta d’identità di Maiello»

Al CorSera: «Ero con mia moglie a Parma a un distributore di benzina. Notai un’auto che ci seguiva e mi avvicinai dicendo: “Ciao ragazzi, vi posso aiutare?”».

Zola: «Il giorno del tentato sequestro autografai la carta d’identità di Maiello»
Bergamo 09/12/2021 - Champions League / Atalanta-Villareal / foto Image Sport nella foto: Gianfranco Zola

L’ex calciatore Gianfranco Zola ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in merito al sequestro che stava per subire trent’anni fa.

Perché ha deciso di incontrare l’uomo che voleva sequestrarla?

«Avevo bisogno di guardarlo negli occhi. Dovevo vederlo, ascoltare la sua verità. All’inizio è stato un po’ strano, c’era un po’ di imbarazzo. Lui ha pianto tutto il tempo. Ho capito che di fronte a me c’era una persona che aveva sofferto e voleva rimettersi in pace con se stesso».

Cosa ricorda di quel giorno del tentato sequestro?

Zola: «Ero in giro con mia moglie, a Parma. Avevo notato che una macchina ci stava seguendo da un po’, ma non ci avevo dato peso. Dovevo fare benzina, ci fermammo al distributore e notai che anche l’auto dietro di noi si fermò. Ho pensato volessero chiedermi un autografo e fossero titubanti, indecisi. Allora mi sono avvicinato e gli ho detto: “Ciao ragazzi, vi posso aiutare?”. Fabrizio Maiello è venuto verso di me, poi si è fermato, ha tirato fuori la sua carta d’identità che gli ho firmato. Solo dopo ho saputo come stessero progettando il sequestro da tempo».

Quando ha capito cosa stava succedendo realmente?

«L’ho appreso anni dopo dai giornali, quando Fabrizio è stato arrestato».

Cosa le resta del vostro incontro?

«La capacità di cambiare. Tutti noi abbiamo fatto, facciamo e faremo errori nella vita. Siamo fatti per sbagliare, ma è bello vedere persone che si danno da fare per rimediare come Fabrizio. L’ho perdonato, alla fine delle chiacchierata abbiamo scherzato sul tentato sequestro! Porterò con me il nostro abbraccio».

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