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L’agente di Gabbiadini ha rivelato un segreto di Pulcinella, ma il tempismo è da rivedere

Le parole di Pagliari arrivano a poche ore da una partita che Manolo deve giocare per forza: il modo e il momento peggiori, perché creano ulteriore pressione sul calciatore.

L’agente di Gabbiadini ha rivelato un segreto di Pulcinella, ma il tempismo è da rivedere
Gabbiadini

Gabbiadini, le parole di Pagliari

Silvio Pagliari è uscito allo scoperto. L’ha fatto oggi, 2 dicembre del 2016. «Stiamo parlando con molti club», una bomba o quasi. Dopo un anno e più di difficoltà grosse per il suo assistito, quel Manolo Gabbiadini prima vessato dallo strapotere di Higuain e poi dalla sua inadattabilità tattica a Sarri (e viceversa). Intendiamoci: Gabbiadini ha tutte le ragioni di questo mondo fin quando il suo rendimento in campo è positivo. Dato che, fino a prova contraria, ha segnato due gol in stagione (su 522 minuti giocati), la sua uscita è da considerarsi, se non fuori luogo, quantomeno avventata.

Lo sappiamo, lo sapete: il Manolo che vuole andare via ha delle attenuanti. Lascerebbe Napoli anche domani, se potesse. È un segreto di Pulcinella. Ma queste ragioni dalla sua parte, questi “alibi” esistono nella misura in cui un calciatore viene considerato e definito da tutti “forte e talentuoso”, un suo eventuale rendimento negativo si può far risalire anche al contesto in cui si trova a giocare. Un problema tattico, per dirlo velocemente. Che ognuno giudica a modo suo, a seconda delle proprie opinioni.

Per una parte della redazione del Napolista, Gabbiadini – tramite Pagliari – ha avuto un’uscita sacrosanta. Per l’altra corrente interna, le parole del procuratore sono poco comprensibili perché un calciatore di Serie A e di alto livello non può pretendere di non adattarsi al gioco del Napoli. Nel senso: se Gabbiadini vuole essere il centravanti del Napoli, deve diventarlo. Caratteristiche a parte, potrebbe anche non cercare sempre e solo di scappare dietro i centrali avversari. Ne abbiamo detta una, che racchiude tutto.

Non era meglio aspettare, magari domani?

Quello su cui tutto il Napolista è d’accordo è l’intempestività di certe dichiarazioni. il fatto che escano a poche ore da Napoli-Inter, da una partita che Manolo Gabbiadini deve giocare per forza, viste le assenze di Milik e Mertens. Insomma, Gabbiadini non è riuscito a sfruttare neanche un’altra occasione, dopo quella capitatagli con l’infortunio di chi (Milik, ovviamente) l’aveva spodestato dal trono che fu di Higuain. Perché stasera potrebbe anche andare male, ovviamente non ce lo auguriamo. Se Gabbiadini dovesse toppare, la colpa non sarebbe della sua “distrazione”? Delle sue “parole” con tanti club europei?

L’attaccante ex Sampdoria, insieme al suo procuratore, ha perso l’opportunità di dirlo dopo, a cose magari andate bene contro l’Inter. A quel punto, tutti avrebbero altresì dovuto elogiare la professionalità del calciatore che ha dato tutto nonostante sia in trattativa per andare via. 

Questione di tempismo, quindi. Perché, lo ripetiamo, la gestione del casus Gabbiadini non ha una definizione o un giudizio univoco. Ognuno la interpreta e la qualifica come meglio crede. Oggi, però, la gestione mediatica della situazione lascia parecchio a desiderare. E, comunque, rischia di far sì che Manolo soffra (ancora di più) questa ulteriore instabilità. Non è che finora (vedasi Crotone) sia riuscito a sostenere proprio benissimo le grosse pressioni, le grosse responsabilità. Pagliari, pensaci: sicuro di aver fatto la cosa giusta?

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