Il presidente della Liga: «i criteri di ammissione ai tornei devono essere trasparenti, oggettivi e non discriminatori. Principi incompatibili con la Superlega»
Tebas, il presidente della Liga, commenta la sentenza della Corte di Giustizia europea che ha messo fine al monopolio di Uefa e Fifa.
«Stanno già iniziando a intossicare il discorso, come avevo avvisato. Hanno sempre potuto organizzare competizioni al di fuori di Uefa e Fifa, e questo non può essere proibito. La questione è la loro condizione per essere sotto l’organizzazione della Uefa e della Fifa». Questo il primo commento di Javier Tebas.
Tebas: «Ci vogliono regole trasparenti, chiare, oggettive per l’approvazione dei tornei che non valgono con la semplice disapprovazione, e ci deve essere un assetto normativo oggettivo che richieda condizioni paragonabili all’intero settore, ma che non sia lasciato alla libera discrezionalità dei leader di Fifa e Uefa, perché lì si creerebbe una situazione di abuso di potere dominante».
«Oggi più che mai ribadiamo che la Superlega è un modello egoista ed elitario. Tutto ciò che non è completamente aperto, con accesso diretto solo attraverso i campionati nazionali, stagione per stagione, è un formato chiuso». Questo il commento della Liga sul suo profilo X alla sentenza della Corte di giustizia Ue contro il monopolio di Uefa e Fifa.
«Sia chiaro, non ci sono dubbi sul fatto che adesso potranno riaprire il bar per bere fino alle 5 del mattino come sembra sia per l’amministratore delegato (di A22, ndr) Bern Reichart. La Corte di Giustizia Europa afferma che le regole per l’ammissione alle competizioni Fifa e Uefa sono trasparenti, ma non che debbano ammettere la Superlega. Al contrario, sottolinea che i criteri di ammissione ai tornei devono essere trasparenti, oggettivi e non discriminatori. Principi appunto incompatibili con la Superlega».
Questo un secondo commento sui social del presidente della Liga Javier Tebas, rispondendo alle esultanze di A22, la società cappello della Superlega.