L’italo-brasiliano: «Sono venuto qui perché cercavano qualcuno che migliorasse questo aspetto del club».
Jorginho è diventato un idolo per i tifosi dell’Arsenal e non solo; i suoi compagni si fidano di lui e soprattutto delle indicazioni che dà ai più giovani. Durante la partita tra la sua squadra e l’Aston Villa, il portiere Raya gli ha chiesto spiegazioni sulle tattiche di gioco, mentre l’italo-brasiliano era a bordocampo con Arteta. Il Telegraph scrive:
“Nel match dell’Arsenal con l’Aston Villa lo scorso fine settimana, David Raya è corso durante una pausa di gioco verso Jorginho, il quale gli ha ricordato le tattiche da seguire. Con alcuni gesti delle braccia, Jorginho ha indicato a Raya il campo, la parte sinistra d’attacco, dando al portiere le istruzioni di cui aveva bisogno. Sembrava un allenatore in campo. Per tutto il primo tempo al Villa Park, l’italo-brasiliano è rimasto a bordo campo a dare indicazioni. Jorginho non è ufficialmente un giocatore-allenatore ma, più di chiunque altro all’Arsenal, è chiaramente un giocatore che allena. Lo ha fatto contro l’Aston Villa, ma in realtà lo fa da quando è arrivato. «Mi viene naturale, stavo solo cercando di sostenere i ragazzi, di aiutarli con cose che potevo vedere da fuori e non in campo» ha spiegato. Arteta si affida molto ai ragionamenti del calciatore azzurro, definendolo uno dei più intelligenti che ha mai allenato. È uno dei jolly dello spogliatoio e uno dei giocatori che meglio comprende le esigenze del calcio ad alto livello.
Ha ancora 31 anni e tanto da offrire come calciatore. Quando ha giocato nell’Arsenal, raramente ha deluso. La maggior parte dei tifosi ora accetta che sia una testa saggia tanto necessaria in una squadra giovane ed emotiva. «Ho visto l’opportunità di lavorare in un progetto straordinario, di far crescere la squadra, volevano che li migliorassi. Non ci ho dovuto pensare troppo a venire qui» ha dichiarato.
Nell’arco di un anno, dalla primavera del 2021, ha vinto la Champions League, la Supercoppa, il Mondiale per club e il Campionato europeo, arrivando terzo per il Pallone d’Oro. «Non me lo aspettavo nemmeno io. Non ho avuto il tempo di fermarmi e capire cosa stava succedendo, perché nella vita e soprattutto nel calcio tutto accade velocemente». Pochi calciatori hanno sperimentato ciò che ha vissuto, e pochi giocatori sono così disposti a usare questi insegnamenti per guidare coloro che li circondano. Il centrocampista potrebbe non essere un allenatore ufficiale, ma per l’Arsenal lo è”.