Il calciatore più titolato della Juventus dell’ultimo decennio e 561 presenze in bianconero per lui.
Giorgio Chiellini ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato. Dopo una vita passata con la maglia della Juventus e due stagioni con il Los Angeles Fc, tra cui una vittoria della Mls, l’ex capitano della Nazionale italiana ha messo gli scarpini al chiodo con un commuovente saluto sui suoi profili social ufficiali:
“Sei stato il viaggio più bello e intenso della mia vita. Sei stato il mio tutto. Con te ho percorso un cammino unico e indimenticabile. Ma ora è il momento di aprire nuovi capitoli e scrivere altre pagine importanti ed entusiasmanti”.
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Con i bianconeri 561 presenze e 36 gol, è diventato il calciatore più titolato della Juventus in questo decennio. Con la Nazionale italiana, un campionato Europeo U 19, un bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004 e l’Europeo vinto nel 2021.
LA SUA INTERVISTA AL GUARDIAN:
Sono cresciuto pensando di andare all’università. Ero solo. Leggevo molti libri. Trascorrevo molto tempo giocando alla PlayStation o dormendo il pomeriggio. Perché non posso sfruttare questo tempo per continuare a studiare? È stata anche una sfida e adoro le sfide. Voglio mettermi alla prova ogni giorno per migliorarmi,
A Los Angeles giocava ma soprattutto impara il mondo degli affari, il grande business. Ne parla con il fondatore di Alibaba Joseph Tsai, il Ceo di Mandalay Entertainment Peter Guber e Magic Johnson. Chiellini vuole sapere “perché la gente ha investito nel calcio 10 anni fa, come decidere di costruire uno stadio o di costruire strutture, come investire 15 milioni di dollari, come prendere queste decisioni principali”. E Vuole anche “sapere cosa hanno fatto molti proprietari nelle loro vite passate… Solo conoscere la storia di queste persone potrebbe aiutarti ad aprire la mente ad alcune idee per il futuro. Alla fine, molte informazioni ti aiutano ad avere nuove idee, non solo a copiare qualcun altro”.
Chiellini impara rapidamente la differenza tra l’approccio americano e quello europeo al business dello sport: “Prima di tutto, è molto più intrattenimento che vita o morte in America. Ci sono molte cose da fare. Non sei lì solo per 90 minuti. Potresti restare lì per tre ore, sei ore. Potresti trascorrere tutta la giornata vicino allo stadio o all’arena per vivere un’esperienza diversa. Questa è sicuramente la differenza più grande che ho trovato rispetto all’Italia”.