A Marca: «Le persone fanno del male pensando di non danneggiare gli altri. Voglio fare l’allenatore e in futuro allenare la Juventus»
Marca ha intervistato Leonardo Bonucci, ex difensore della Juventus oggi giocatore dell’Union Berlino. Questa sera la sua squadra ospita il Real Madrid, lui però non sarà tra i protagonisti perché squalificato. Bonucci parla dell’Italia e del suo mancato approdo proprio al Real:
«Mi manca molto l’Italia. Ma nella vita è necessario porsi dubbi e avere il coraggio di affrontare nuove esperienze. Ma sì, quello che mi manca di più è la parte familiare, vedere i miei figli e mia moglie ogni giorno. La vita quotidiana di Torino. Tutti sapevano quale fosse il mio desiderio, ma vivo questo momento con serenità e maturità».
Il momento di contrasto con la Juve è alle spalle:
«Oggi sono più sereno, meno arrabbiato per quello che è successo quest’estate. Bisogna andare avanti, guardare avanti. Il mio passato alla Juve è stato meraviglioso. Volevo chiudere la mia carriera alla Juve. Non potrebbe essere. Sono fiducioso di aver dato sempre il massimo, ho sempre cercato il massimo per la squadra. Ogni settimana parlo con molti dei miei ex colleghi. Ciò fa capire che era una persona importante nello spogliatoio: amico con i veterani e riferimento per i giovani».
Bonucci vuole ritornare alla Juve, magari da allenatore:
«È uno dei miei obiettivi. Voglio fare l’allenatore e se riuscissi a diventarlo, la Juve è uno dei club che mi piacerebbe allenare. La Juventus è una parte cruciale della mia vita. Sono grato ad Andrea Agnelli, Marotta, Paratici, Nedved, riferimento silenzioso. E all’allenatore che più mi ha cambiato e aiutato a crescere: Antonio Conte».
Sul Real Madrid:
«Non ci sono parole per descriverlo. Forse il più grande del mondo. C’è stato un momento in cui ero molto vicino a diventare un giocatore del Real Madrid, a indossare la maglia bianca. Era un sogno. Ho una grande ammirazione per il gran numero di campioni che sono passati per il club. E poi hanno un grande maestro in panchina come Ancelotti».
Bonucci poteva quindi diventare un difensore del Real Madrid:
«Era l’estate del 2017, dopo che ci batterono in finale a Cardiff. Le trattative tra il mio agente e il Real Madrid si sono intensificate molto. Ma non si è chiuso. Alla fine hanno cercato un giocatore più giovane e non un trentenne. È stato bello, anche se non è finita bene. Ho amore, rispetto e ammirazione per Madrid».
Una riflessione anche sui social network:
«Viviamo in un periodo orribile. Davvero orribile, perché non c’è limite a nulla. Sono terrorizzato da ciò che potrebbe attendere i nostri figli in futuro. Chiunque si sente libero di criticare, insultare. Le persone fanno del male pensando di non danneggiare gli altri. E non è così. Prima di scrivere, se dobbiamo scrivere, dovremmo pensare che vivremmo dall’altra parte. Bisogna pensare a questo, agire con meno leggerezza. Spero che si raggiunga il contrappeso a quella violenza. Perché è violenza. L’ho vissuto sulla mia pelle. Ho un carattere duro, testardo, difficile da ferire. Ma ci sono cose che ti lasciano un segno dentro. Potresti essere coraggioso al lavoro, ma potrebbe arrivare un giorno in cui cadi e diventi depresso. Non c’è vergogna nel chiedere aiuto. Spero davvero che in futuro si possa mettere un contrappeso a quella parte orribile del mondo che viviamo oggi».