Mazzarri ha provato a dare la scossa, ma troppi i fili che si erano staccati per riuscirci in così poco tempo. Kvara è la faccia triste di Napoli
Kvaratskhelia e il gol mangiato, per molto meno Garcia l’avrebbe sostituito. Scrive così Paolo Brusorio su La Stampa.
Nel file della partita rimarranno due occasioni clamorose a uno per il Napoli: sigillano 45 minuti finalmente godibili. Il possesso prolungato dei campioni d’Italia è la cifra del primo atto, pende a destra la squadra di Mazzarri ma la grande occasione arriva per paradosso dal micidiale contropiede che Osimhen lucida e Kvaratskhelia sporca. Per molto meno Rudi Garcia, sembra un’era napoletana fa, l’avrebbe sostituito. Comunque SantaKwara: da segnare sul calendario bianconero.
Il Napoli è vivo, se lontano dal Maradona ha fatto fin qui diciassette punti un motivo c’è e lo si vede nella voglia di prendere e tenere le briglie della partita. Ma non basta e finisce per essere una smunta fotocopia dello spettacolo che fu. Mazzarri ha provato a dare la scossa, ma troppi i fili che si erano staccati per riuscirci in così poco tempo. Posto, prima o poi, di farcela. Kwara è la faccia triste non dell’America ma di Napoli e così lo scudetto si stacca definitivamente dalla maglia.
LE PARTITE DELLA JUVE SONO TUTTE UGUALI, ALLEGRI CONTINUA A MORTIFICARE GLI AVVERSARI
Le partite della Juventus sono tutte uguali, Allegri continua a mortificare gli avversari. Lo scrive Repubblica, con Emanuele Gamba, a commento del successo bianconero per 1-0 sul Napoli con rete di Federico Gatti che era stato decisivo anche a Monza segnando la rete del successo nei minuti di recupero.
Ecco cosa scrive Repubblica.
Le partite della Juventus sono una replica, hanno un copione seguito alla lettera e allora complimenti allo sceneggiatore: gli altri tengono la palla, i bianconeri li lasciano fare (65-35 di possesso anche stavolta), s’acquattano sereni a protezione delle loro terre, traggono il massimo dalle rare sortite dei loro gregari (Cambiaso e Gatti, ancora) e naturalmente vincono, naturalmente lo fanno di misura e naturalmente si capisce fin da subito, se non addirittura da prima, come andranno le cose, visto che il Napoli è cascato nella trappola come gli altri, ha speso tempo a friggere aria e alla fine s’è scoperto sconfitto senza neanche rendersene conto. Eppure sembra tutto così scontato, così lapalissiano. Eppure, senza cambiare una virgola di sé e del suo micidiale copione, Allegri continua a mortificare un avversario dopo l’altro.
Se però gli avversari, che oramai il copione lo conoscono, non sanno trovare alternative, perché deve farlo Allegri ora che la Juve è così gratificata dall’essere esattamente come sembra, come è?