Il presidente cerca la tregua dopo le polemiche dei giorni scorsi. Ma, scrive Repubblica, ieri il Consiglio è stato freddo e poco incline ad applaudirlo
Stadio, De Laurentiis invita a cena i consiglieri comunali. «Pago io». A scriverlo è l’edizione napoletana di Repubblica con Antonio Di Costanzo.
«Il ristorante sceglietelo voi. Prenotate il luogo e ditemi l’orario. Poi pago io, ma organizziamo presto » . Aurelio De Laurentiis a margine della cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria a Luciano Spalletti si rivolge così a Demetrio Paipais, consigliere comunale del gruppo “ Manfredi sindaco”, che incrocia prima della cerimonia. Il presidente del Napoli accende così il calumet della pace proprio dove è divampata la polemica sullo stadio per le dichiarazioni del presidente sul sindaco juventino e contro i consiglieri che «odiano il Napoli». Ora De Laurentiis punta a un incontro per risolvere le divergenze con l’assemblea cittadina. Una cena o un pranzo con l’obiettivo di riaprire il discorso sul Maradona.
È già la presenza in Sala dei Baroni del patron a ufficializzare, al di là delle frecciatine che si è scambiato con Spalletti, la tregua. Da giorni sulla questione stadio è ripreso il dialogo con il sindaco Gaetano Manfredi. Ma il caso coinvolge anche il consiglio comunale (ieri comunque freddo e poco incline ad applaudire il presidente) che deve deliberare la possibile concessione o la vendita dello stadio e in Sala dei Baroni in molti vogliono collaborare per chiudere la vicenda.
Simeone: «Per De Laurentiis i consiglieri comunali amano Napoli se gli danno lo stadio gratis»
Sulla vendita dello stadio Maradona, dopo le parole di De Laurentiis del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, è intervenuto anche il consigliere comunale Nino Simeone.
Simeone ha rilasciato un’intervista a Radio Goal, su Kiss Kiss Napoli:
«Sono dispiaciuto per le parole al vento di De Laurentiis. Se le poteva risparmiare, non hanno nesso con una legittima richiesta sua. Sarà stata colpa della troppa adrenalina che provoca il Bernabeu. Mi hanno sempre insegnato ad avere rispetto per le persone e le istituzioni e dire che i consiglieri non amano Napoli perché non vogliono dare lo stadio al Napoli è un qualcosa di sbagliato. Deve stare al posto suo, le istituzioni si rispettano. La legge vale per tutti, anche per De Laurentiis che deve ricordarsi di essere un privato cittadino».
Il consigliere comunale continua:
«Deve presentare un progetto e lo prenderemo in seria considerazione, a titolo gratuito non esiste niente al mondo. Posso dare a titolo gratuito qualcosa di mio, non qualcosa dei napoletani. Il tema è questo, ci sono partite aperte con De Laurentiis. La società ha ancora delle situazioni che deve chiarire e c’è la disponibilità da parte dell’amministrazione e siamo tenuti a tenere i conti a posto. Dovremmo partire da una piattaforma di intenti comuni, deve pagare tutto il pregresso e poi si lavora sul futuro. Spero che presto il Napoli prenda l’onere di mettere mano alla tasca per pagare dei debiti pregressi. Adesso si stanno maturando altri debiti dopo aver messo a posto quelli passati. Sono facilmente recuperabili, la convenzione prevede che alcuni tipi di manutenzione sono a carico del Napoli. Se riesce a fare uno stadio nuovo lo chiamerò Aladino e non De Laurentiis».