La Gazzetta ricorda le prima quattro partite del 2009: sconfisse Bologna, Fiorentina, e Juve, rimonta col Milan. Lì nacque la zona Mazzarri
Mazzarri un maestro nel prendere la squadra in corsa, basta ricordare cosa fece a Napoli. Lo ricorda la Gazzetta dello Sport con Maurizio Nicita. Mazzarri è atteso da un calendario tostissimo, con Atalanta, Inter e Juventus in campionato; Real Madrid (occhio agli infortuni di Vinicius e Camavinga) e Sporting Braga in Champions. Nel 2009 il calendario non fu da meno, con Bologna, Fiorentina, Milan e Juventus. Ne uscì con dieci punti in quattro partite. Tre rimonte da brivido. E gol quasi tutti nel finale. Lì nacque la zona Mazzarri.
Il capolavoro in corsa Mazzarri lo fece proprio a Napoli nell’ottobre del 2009 per sostituire Roberto Donadoni. Ecco, probabilmente nei ragionamenti fatti dal presidente Aurelio De Laurentiis quel fattore ha influito nella scelta. Nel senso che allora il toscano riuscì davvero in poco tempo a cambiare il rendimento della squadra, ponendo le basi di un gruppo che ebbe una crescita esponenziali in quegli anni. Il primo salto di qualità del club per entrare stabilmente nelle coppe europee.
L’esordio al San Paolo – allora si chiamava San Paolo – contro il Bologna, con ribaltone nel finale: 2-1. Poi vittoria a Firenze, anche in quel caso all’ultimo minuto, con Maggio, dopo che Quagliarella aveva sbagliato un rigore.
Mercoledì 28 ottobre a Fuorigrotta arrivò il Milan di Pippo Inzaghi e Pato, che dopo soli sei minuti fissarono un 2-0 micidiale. Il Napoli non mollò e in un incredibile finale segnò nei minuti di recupero con Cigarini e Denis mandando in delirio i 55mila sugli spalti. Tre giorni dopo a Torino con la Juventus di Trezeguet gli azzurri andorono sotto ancora di due gol, ma dopo un’ora di gioco ecco la formidabile reazione: un gol di Datolo, e una doppietta di Hamsik fecero nascere il nuovo Napoli europeo. Già perché alla fine di quel campionato con un sesto posto, gli azzurri ottennero un pass in Europa, il primo di una serie ancora aperta.